Ammanco di fondi al Santuario di Paola, chiesti oltre tre anni di carcere per Massimo Cedolia

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Ammanco di fondi al Santuario di Paola, chiesti oltre tre anni di carcere per Massimo Cedolia

(Massimo Cedolia. Fonte foto: dal web)
3 anni e 4 mesi di carcere per Massimo Cedolia, 3 anni e 3 mesi per Francesca Paola Vifiri, mentre per Maria Rosaria Punzo, Ofelia Vidiri, Francesco Vidiri, Silvana Vidiri, Grazia Magurno e Salvatore Magurno gli anni di carcere si fermano 3. 100mila euro, invece, è la somma che dovrà versare una società coinvolta. Sono queste le richieste avanzate qualche giorno fa dal Pm del Tribunale di Paola, Anna Chiara Fasano, alla vigilia della sentenza di primo grado di un processo che vede gli imputati coinvolti a vario titolo per una presunta truffa commessa ai danni dei frati del Santuario di Paola, appartenenti all’ordine dei Minimi.
Il quadro accusatorio, sorretto anche da numerose testimonianze, è pesantissimo. Il 24 giugno del 2014 gli uomini del Comando provinciale dell’Arma e e i militari della Guardia di Finanza di Cosenza arrestano preventivamente il consulente finanziario originario di Praia a Mare, Massimo Cedolia, per aver sottratto indebitamente oltre 1 milione di euro dal fondo patrimoniale del Santuario, dove venivano raccolte le offerte dei fedeli. Per gli investigatori quei soldi sarebbero finiti in parte in alcuni sfortunati investimenti in borsa e in parte sui conti correnti di persone a lui vicine.
Le indagini sono partite dopo che l’allora tesoriere del santuario di Paola aveva denunciato qualche tempo prima un cospicuo ammanco di fondi, di cui né lui né il rettore né i frati del Santuario dicono di saperne nulla, tanto che ora siedono nel banco dei testimoni dell’accusa.
Cedolia, dal canto suo, continua in qualche modo a professarsi innocente, così come sua moglie, dichiarando di non aver mai gestito direttamente i fondi e di aver sempre e comunque agito in buona fede. Ad alleggerire la sua posizione innanzi al giudice che dovrà emettere il verdetto potrebbero esserci la testimonianza dell’aiuto economico a ditte in difficoltà e alcune contraddizioni riscontrate nel racconto reso da alcuni testimoni dell’accusa.
Nel 2012 aveva tentato la strada della politica cittadina presentandosi alle primarie indette a Praia a Mare per la scelta del candidato sindaco. In quella occasione portò a casa poche decine di preferenze e fu scansato dall’allora sfidante Pietro De Paola.

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