Raid a Mileto: ignoti feriscono mortalmente un cane con un colpo d'ascia

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Raid a Mileto: ignoti feriscono mortalmente un cane con un colpo d'ascia

«Ignoti dopo essersi introdotti nella comunità per tossicodipendenti nel fuggire si sono accaniti contro la mascotte della Comunità». E’ scritto così sul sito della redazione Il Vibonese, il quotidiano on line che per primo ha diffuso la notizia.

Secondo quanto riporta il sito, a Mileto (VV) nella notte tra sabato e domenica dei malviventi si sarebbero introdotti all’interno del Centro di prima accoglienza e di recupero per tossicodipendenti e alcolisti “Maranathà”, in località Martidi, dirigendosi in direzione delle mucche e delle pecore accudite dagli ospiti della struttura a fini terapeutici.Alcuni di loro hanno sentito dei rumori e affacciandosi hanno scorto la sagoma di almeno quattro persone. L’agitazione e le urla dei ragazzi sono sì riuscite a mettere in fuga i delinquenti, ma non abbastanza velocemente da impedire che Rambo, il cane mascotte della struttura, venisse ferito con un colpo d’ascia risultato fatale.
Un gesto vile, crudele e codardo che ha lasciato sgomenta l’intera comunità, ma soprattutto quei giovani per cui l’amico a quattro zampe rappresentava uno stimolo in più sulla strada della guarigione e della rinascita.
Affranto don Domenico Dicarlo, da sempre impegnato in prima linea nella lotta contro il malaffare, che ai microfoni de Il Vibonese dichiara: “La morte di Rambo rappresenta una grave perdita per i nostri ragazzi. Alcuni li ho visti addirittura piangere. Spero che i carabinieri, a cui io sto per rivolgermi per esporre regolare denuncia, riescano a scoprire se si tratta di un atto intimidatorio o di un tentativo di furto di animali. Qualora si accertasse la prima ipotesi, ribadisco che non ho intenzione di mollare e che continuerò con tutte le mie forze a combattere per la giustizia e contro il malaffare. Qualora si trattasse del secondo caso, invece, mi auguro soltanto che queste persone si siano spinte a tanto perché in stato di bisogno e di povertà. In questo caso potevano benissimo rivolgersi direttamente a me e li avrei aiutati con enorme piacere, come ho sempre fatto”.

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