35 nuovi santi: c'è anche il calabrese Angelo, il predicatore di Acri (Cs)

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35 nuovi santi: c'è anche il calabrese Angelo, il predicatore di Acri (Cs)

(Fonte foto: Giuseppe Aieta)
Tra i 35 nuovi Santi di tutto il mondo canonizzati oggi da Papa Francesco, c’è anche un italiano, precisamente un calabrese, Angelo d’Acri, al secolo Luca Antonio Falcone, nato ad Acri il 19 ottobre 1669. «A 18 anni decise di farsi Frate Minore Cappuccino, ordinato sacerdote si diede alla predicazione – scrive il Giornale -. Dal 1702 al 1739, anno della sua morte, percorse instancabile tutta la Calabria e buona parte dell’Italia meridionale, predicando e tenendo esercizi spirituali e missioni popolari. Trascorreva anche molte ore nel confessionale non stancandosi di ascoltare i peccatori. Ad Acri un grande santuario custodisce il suo corpo. Papa Leone XIII lo beatificò il 18 dicembre 1825».
La Calabria non è rimasta indifferente all’evento e molti rappresentanti politici sono partiti alla volta di piazza San Pietro per assistere alla cerimonia officiata da Bergoglio. Tra questi, il governatore della Calabria Mario Oliverio, la parlamentare Enza Bruno Bossio, i sindaci di Acri e di Cetraro e il consigliere regionale Giuseppe Aieta.

Proprio quest’ultimo ha pubblicato una nota in merito, che ha intitolato “Papa Francesco, Sant’Angelo d’Acri e la Calabria”. Di seguito il racconto estrapolato dal sito www.giuseppeaieta.it.
“Tutto nasce qualche anno fa quando Don Luigi Gazzaneo – parrocco della Chiesa attigua al convento dei Cappuccini dove Sant’Angelo d’Acri aveva fatto vibrare la sua voce per lungo tempo – vinse la sua proverbiale riservatezza e decise di parlarmi del suo progetto di intitolare una piazza al Beato Angelo e della volontà di organizzare un convegno importante per recuperare la memoria del frate cappuccino.
Un po’ il garbo di Don Luigi, un pò il pressing di Antonio Martilotta fecero il resto e decidemmo subito di sposare il progetto che rientrava perfettamente nella nostra idea di recuperare l’identità cittadina. Fu amore a prima vista perché Acri, il Convento e i Cappuccini accolsero la nostra idea. Le relazioni si infittirono, le vicendevoli visite pure. Costruimmo una intensa familiarità tutta all’insegna della devozione per il Predicatore di Acri. Fino a quando non arrivò la notizia della canonizzazione. 
Oggi è stata una bella festa, sobria, delicata, intensa, partecipata. A salutare Papa Francesco c’erano i Sindaci di Acri, di Cetraro, di Bisignano, di Belvedere m.mo, di San Marco Argentano. C’era il Governatore della Calabria, Mario Oliverio, e la deputata Enza Bruno Bossio. E c’era il Ministro dell’Interno, Marco Minniti. Ma, soprattutto, c’erano i fedeli arrivati da ogni parte della Calabria.
Acri si appresta a vivere la gioia di leggere nel Libro dei Santi un concittadino illustre; la Calabria si appresta ad indicare alle giovani generazioni un esempio autentico di virtù”.

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