Gli esperti non escludono che eventi simili possano ripetersi anche nel breve periodo
Una serie di boati
Il fenomeno, di cui ha dato notizia l’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, è avvenuto poco dopo le 9 del mattino e ha avuto caratteristiche simili all’evento dello scorso 23 ottobre (clicca qui per leggere la notizia, ndr). L’Ingv, dopo aver analizzato il tracciato sismico, ha spiegato che si è trattato di una tipica sequenza esplosiva, caratterizzata da una serie di boati e seguita da un segnale persistente, cioè un tremore, durato alcuni minuti.
Le conseguenze
L’analisi delle immagini delle telecamere termiche di sorveglianza ha mostrato che la sequenza ha avuto inizio con un evento di maggiore intensità dall’area craterica centro-meridionale, seguito da alcune esplosioni minori nei minuti successivi. L’evento ha generato un denso pennacchio di cenere che si è velocemente disperso sul lato Sud del vulcano grazie al vento ma ha anche causato un’abbondante ricaduta di frammenti di roccia sulla sciara del fuoco e in direzione del Pizzo sopra la Fossa.
Non è un caso isolato
Nelle ore successive non si sono registrati altri fenomeni di rilievo e i parametri sismici sono tornati alla normalità. Secondo l’Ingv, inoltre, la sequenza esplosiva non è per forza collegata alla risalita di nuovo magma. Ma in ogni caso non si tratta di un caso isolato, visto che un fenomento del tutto simile era accaduto appena poco più di una settimana fa. E allo stato attuale, avvertono gli esperti, non è possibile escludere che eventi del genere si possano ripetere di nuovo nel breve periodo.