Il Parco Nazionale della Sila rilancia la candidatura a patrimonio dell'umanità Unesco

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Il Parco Nazionale della Sila rilancia la candidatura a patrimonio dell'umanità Unesco

Il sostegno del governatore della Calabria Mario Oliverio: «Bellezza da diffondere nel mondo»

 
(ANSA) – COSENZA, 20 NOV – Il Parco Nazionale della Sila rilancia la sua candidatura a Sito Patrimonio dell’Umanità Unesco. Giungerà così a conclusione nei prossimi mesi un percorso partito da lontano che ha visto il Parco lavorare instancabilmente per questo riconoscimento.
Anche il presidente della Regione Mario Oliverio ha assicurato l’appoggio rimarcando come “il fatto che il Parco Nazionale della Sila sia uno dei gioielli della nostra splendida regione noi calabresi già lo sappiamo. Ma questa conoscenza va diffusa nel resto del mondo e, con questo in mente, per il Parco riuscire ad ottenere il riconoscimento come Sito Patrimonio dell’Umanità Unesco sarebbe l’equivalente di una promozione in serie A. Questo richiede un lavoro di squadra e la Presidenza della Regione Calabria è pronta a scendere in campo. Da parte mia, in quanto Presidente della Regione, posso solo garantire che farò tutto il possibile per aiutare il Parco della Sila a conquistare ufficialmente un riconoscimento che per quanto mi riguarda so già che merita”.
 

COS’È IL PARCO DELLA SILA – Il Parco nazionale della Sila è situato nel cuore della Sila e si estende per 73.695 ettari assumendo una forma allungata nord-sud. La sede del parco si trova a Lorica, mentre il perimetro coinvolge territorialmente tre delle cinque province calabresi, la Provincia di Catanzaro, la Provincia di Cosenza e la Provincia di Crotone.
Il Parco è stato istituito nel 1997 con legge n. 344, mentre l’istituzione definitiva è avvenuta per Decreto del presidente della Repubblica del 14 novembre del 2002, dopo un iter politico iniziato nel 1923, quando in Italia si cominciò seriamente a parlare di Aree naturali protette, istituendo i primi parchi nazionali. Al suo interno il Parco nazionale della Sila custodisce uno dei più significativi sistemi di biodiversità. Il simbolo del Parco è il lupo, specie depredata per secoli e fortunatamente sopravvissuta fino al 1970, anno in cui venne istituita una legge a favore della sua salvaguardia.
Il Consiglio Internazionale di Coordinamento del Programma MAB (Man and the Biosphere Programme), nel corso della sua 26ª sessione a Jönköping in Svezia, ha approvato l’iscrizione della Sila come 10° Riserva della Biosfera italiana nella Rete Mondiale dei siti di eccellenza dell’UNESCO.
All’interno del Parco vi si trovano 3 dei 6 bacini artificiali presenti sull’altopiano silano e la sua superficie boschiva è molto ampia, tant’è che fra i Parchi nazionali italiani è quello con la maggior percentuale di superficie boscata, circa l’80% del totale, costituita principalmente da faggete e pinete del tipico pino silano (Pinus nigra laricio). Ampie sono le vallate che si aprono lungo le dorsali del Parco ove è praticata la pastorizia, con forme di transumanza ed alpeggio che resistono tutt’oggi, e l’agricoltura legata soprattutto alla coltivazione della patata della Sila I.G.P.. (fonte: Wikipedia)
 

Fonte: Sentio.it

 

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