Calabria, pedopornografia e rapporti con minorenni: sospeso parroco – IL NOME

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Calabria, pedopornografia e rapporti con minorenni: sospeso parroco - IL NOME

Si tratta di don Carmelo Perrello, parroco della chiesa di San Gregorio di Reggio Calabria. L’iniziativa è stata presa dall’Arcivescovo dopo la perquisizione a carico del sacerdote disposta dalla Procura
 
(ANSA) – REGGIO CALABRIA, 6 DIC – L’arcivescovo di Reggio Calabria, mons. Giuseppe Fiorini Morosini, ha sospeso un sacerdote, don Carmelo Perrello, parroco della chiesa di San Gregorio, dopo che al religioso è stato notificato un decreto di perquisizione da parte della Procura della Repubblica per detenzione di materiale pedopornografico e rapporti sessuali con minorenni.
La notizia è riportata dal periodico “Avvenire di Calabria”, edito dalla Curia arcivescovile reggina. “L’Arcivescovo, fiducioso nel lavoro della magistratura – è detto in una nota – si pone sin da ora in atteggiamento amorevole nei confronti delle presunte vittime, chiedendo perdono per l’eventuale male arrecato”.
Il procedimento a carico del parroco sarebbe scaturito da esposti presentati alla Procura della Repubblica da alcuni fedeli che avevano rilevato comportamenti anomali da parte del sacerdote. L’inchiesta a carico del religioso è coordinata dal Procuratore della Repubblica aggiunto, Gerardo Dominijanni.
 
CHE COS’È LA PEDOFILIA? – «La pedofilia è una parafilia (anomalia del comportamento per cui la soddisfazione dell’istinto sessuale può essere raggiunta solo attraverso atti eccentrici o perversi, ndr) in cui il desiderio sessuale prevalente ha i tratti della morfologia estetica caratterizzata dalla personalità e l’espressione dei caratteri sessuali specifici di un minore. L’immaturità psicologica, infatti, accomuna sia il pedofilo che la vittima».
IL PEDOFILO HA UN PROFILO PSICOLOGICO BEN DEFINITO? – È errato pensare che sia uno soltanto. La letteratura scientifica distingue, senza elencare i sottotipi, tre tipologie: i preferenziali, i seduttivi e i sadici. Questi ultimi sono coloro i quali, nel 95% dei casi, il recupero è impossibile, poiché un pedofilo sadico generalmente seduce, violenta, importuna e uccide il minore. L’esempio più noto è quello di Luigi Chiatti, il famigerato pedofilo di Foligno. E a tal proposito, si faccia attenzione a non usare la parola mostro. È un termine mediatico nemico della scienza, che genera confusione per alimentare la saga del crimine, per alimentare una sorta di terrorismo psicologico che non aiuta a comprendere la problematica ma anzi elimina il nesso scientifico per aumentare la paura. Il pedofilo è una persona malata. Nella stragrande maggioranza dei casi abbiamo non solo dei riscontri di psicopatologie in cui la realtà è alterata, ma come caso del sadico, una volta su tre il pedofilo è vittima della sindrome dell’abusato/abusatore, ovvero è stato anch’egli abusato, quasi sempre da persone vicine. Cosicché tende a fare gesti simili».
(dalla nostra intervista al criminologo Sergio Caruso: clicca qui per leggere l’intervista integrale

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