Ospedale di Praia, il tam tam delle (finte) assunzioni mette in ginocchio pure Cetraro

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Ospedale di Praia, il tam tam delle (finte) assunzioni mette in ginocchio pure Cetraro

Giovedì, 25 Gennaio 2018: graduatoria avviso mobilità interna per N.1 Dirigente Medico per l’Ospedale di Praia a Mare “…per far fronte alle immediate esigenze funzionali dell’Ospedale di Praia a Mare, in data 27.10.2017 è stato indetto avviso di mobilità interna per un dirigente medico di cardiologia dall’ospedale di Cetraro a quello di Praia, di approvare la graduatoria, da utilizzare per la mobilità interna di che trattasi, per come di seguito formulata dalla Commissione appositamente nominata”. È scritto così nella deliberazione del Direttore Generale N.70 del 24/01/2018 a firma del del Direttore Generale Raffaele Mauro.
 
In sostanza, significa che tutti i medici sin qui rispediti al “non ospedale” di Praia a Mare non sono stati assunti, come dovrebbero, bensì semplicemente spostati da un nosocomio all’altro. Ciò significa ancora che all’ospedale di Cetraro verranno meno servizi e reperibilità per far fronte a una riorganizzazione di un ospedale che sulle carte non esiste e che forse non aprirà mai se il 4 marzo gli elettori bocceranno ai seggi i sedicenti autori della riapertura. Sono i dubbi contenuti in una denuncia inoltrata alla Procura per voto di scambio. In altre parole, se prima era una sola struttura sanitaria a non garantire il servizio di emergenza urgenza, nelle prossime settimane potrebbero due. Dopo Praia, anche Cetraro.
Oltretutto, la pratica di assunzione adottata dall’Asp di Cosenza potrebbe essere del tutto illecita. Quasi tutti i medici (di cui una è figlia di Pasquale Petrucci, dirigente del Capt praiese) e gli infermieri adesso mandati nell’ospedale che ancora non esiste già assegnati a un altro ospedale.
La mobilità interna comunque pare si sia resa necessaria perché alla domanda di assunzione temporanea sembra non abbia risposto nessuno. A quanto pare questa sceneggiata non funziona più neanche tra i giovani in cerca di occupazione.
 
Ad ogni modo Mauro dovrebbe spiegare comunque in che modo soli quattro medici, ammesso che il reparto di medicina venga attivato, potranno garantire l’emergenza/urgenza più reperibilità coprendo turni di 24 ore, 7 giorni su 7, 365 giorni all’anno, soprattutto se il compito devono svolgerlo in ben due ospedali.
Ma tanto in quelle imponenti mura che sovrastano Praia a Mare ognuno fa come gli pare, ognuno sembra a stare a casa sua e si comporta di conseguenza, con il tacito consenso della magistratura. Pasquale Petrucci dicevamo, doveva essere una sorta di sostituito di Giuliana Bernaudo, prima solo direttrice del distretto sanitario del Tirreno, poi nominata anche responsabile del Capt, ma Petrucci, che è prossimo alla pensione, non molla la poltrona perché in realtà l’ospedale sulle carte non esiste e quindi, com’è lecito, continua a fare il dirigente della Casa della Salute in qualità di direttore Uoc Cure primarie. Vincenzo Cesareo, nominato pure lui direttore della una struttura, continua ad essere pagato dall’Asp per un lavoro che non svolge, tanto di essersi auto denunciato alla Corte dei Conti.
E siamo solo all’inizio.
 

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