Ufo nei cieli d’Italia: il mistero dell’oggetto che ha illuminato la notte del 25 marzo scorso

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Ufo nei cieli d'Italia: il mistero dell'oggetto che ha illuminato la notte del 25 marzo scorso

L’immagine è stata scattata la notte dal 25 marzo scorso a Maratea da Amedeo Trotta, giovane del posto

«C’è stato qualcosa di spettacolare nel cielo alle ore 3 di questo mattino, purtroppo sono riuscito a filmarlo solo la fine, come vedete, poi è svanita nel nulla, sembrava all’inizio un razzo sospeso nel cielo per circa 30 secondi, poi è cominciata a viaggiare veloce e mi è apparsa come la tipica “stella cometa”. Qualche esperto che può aiutarci a capire, grazie». È solo uno dei migliaia di post apparso sui social la mattina del 25 marzo scorso, qualche ora dopo lo straordinario avvistamento durato circa due minuti che dalla Calabria alla Lombardia ha fatto strabuzzare gli occhi di tanti nottambuli con il naso all’insù.
Così immediatamente è cominciato il tam tam sul web di teorie più o meno strampalate, dall’apparizione di un semplice meteorite all’immancabile navicella spaziale telecomandata da marziani venuti chissà da quale pianeta.

Fotografia di Amedeo Trotta

In principio, a dire il vero, era stata presa anche in considerazione la teoria del frammento fuori controllo caduto della stazione spaziale cinese Tiangong 1. Tuttavia, secondo i calcoli, la caduta dei frammenti si sarebbe dovuta verificare esclusivamente nei giorni compreso tra il 28 marzo scorso e il prossimo 4 aprile.
Una versione ufficiale arriva dall’astrofilo Marco Langbroek, «una delle voci più autorevoli nel campo delle osservazioni di “spazzatura spaziale”, che da anni si occupa di rientri di razzi e satelliti artificiali», scrive “Query – la scienza indaga i mysteri”.
Il sito scrive ancora: «Quello osservato sui cieli dell’Italia era con tutta probabilità il terzo stadio del vettore Soyuz-FG partito dal cosmodromo di Baikonur, in Kazakistan, il 21 marzo scorso, con l’obiettivo di far arrivare alla stazione spaziale internazionale (ISS la navetta Soyuz con gli astronauti Drew Feustel e Ricky Arnold (NASA) e il cosmonauta Oleg Artemyev (Roscosmos). L’operazione, che ha completato l’equipaggio della ISS prevista per l’Expedition 55, è stata portata a termine con successo.
Il rientro del terzo stadio della Soyuz, separatosi come previsto dalla navetta nel corso delle normali operazioni di lancio, era previsto proprio per la notte tra il 24 e il 25 marzo, e si è verificato all’1:25 UTC (cioè alle 3:25 ora italiana). Gli orari coincidono con le testimonianze italiane, quindi, e non lasciano dubbi sulla reale natura dell’oggetto avvistato.
I rientri di spazzatura spaziale visibili dall’Italia sono in effetti abbastanza rari, e non deve stupire se molte persone sono rimaste stupire e impressionate dallo spettacolo. Contrariamente a quanto in molti hanno temuto non si trattava però di oggetti “alieni”, ma di oggetti decisamente umani».
Il mistero potrebbe dunque considerarsi svelato. Ma ai “complottisti” più attenti non è sfuggito il particolare che lo straordinario avvistamento è stato preceduto dai sempre più frequenti boati causati dallo sfondamento del muro del suono da parte di aerei. Quale sarebbe la correlazione tra i due eventi? A ogni “boom sonico” negli ultimi anni corrisponderebbe a distanza di ore quasi sempre il verificarsi di strani fenomeni in cielo. Si tratta quasi sempre di “palle di fuoco” o di fasci di luce che si muovono a velocità supersonica per poi sparire nel nulla, improvvisamente.
Addirittura un utente scrive: «Stessa cosa vista il 6 febbraio! Grande e illuminata, faceva addirittura rumore e, suggestione o no, sembrava di vedere delle finestrelle tutt’intorno. Poi ha cominciato a muoversi lentamente e all’improvviso così come un lampo è sparita». La descrizione è sempre più o meno la stessa.
D’altronde come potremmo non credere alle varie testimonianze arrivate dal web anche quando queste sembrano insinuare dubbi sull’origine scientifica dei vari fenomeni? La redazione La Lince due anni si rese protagonista di una lunga inchiesta documentata riguardante molteplici fenomeni registrati nei cieli calabresi e parallelamente si interessò al fenomeno degli aerei che sempre più frequentemente sfondavano il muro del suono. A proposito di quest’ultimo, riuscimmo ampiamente a dimostrare con video e foto come le traiettorie compiute dagli aerei che raggiungevano e superavano i 1000 km/h erano sempre strampalate, scandite da cambi repentini e decisamente inusuali per un aereo. I velivoli, inoltre, sembravano viaggiare sempre a una velocità decisamente più bassa del consueto. Ma nessuno, ad oggi, ha mai saputo fornire una spiegazione plausibile per quelle immagini.
Per il momento, sembra che sia meglio godersi la “magia” di questi spettacoli senza farsi troppe domande.

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