Scalea, il 3 maggio la raccolta firme per la flessibilità all'area dell'isola pedonale

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Scalea, il 3 maggio la raccolta firme per la flessibilità all'area dell'isola pedonale

A raccoglierle sarà il comitato ‘Libera Piazza Caloprese’. Nella foto, il referente Antonio Pappaterra
 
Tutto pronto per la raccolte di firme che andrà a validare la proposta popolare di apertura flessibile al traffico veicolare la Piazza Caloprese di Scalea. Da giovedì  fino a sabato 5 maggio, il comitato raccoglierà le firme nella stessa piazza, dalle 16,00 alle 20,00. Ad annunciare le giornate della raccolta  è stato il referente del comitato Antonio Pappaterra, che nella giornata di ieri, (venerdì 27 aprile), ha protocollato al Sindaco di Scalea, Gennaro Licursi, la richiesta per occupare lo spazio pubblico a via Lido, ai sensi di legge previsti dalla Costituzione Italiana per questo tipo di iniziativa. Il comitato “Libera Piazza Caloprese” torna cosi ad argomentare l’annoso problema che rappresenta l’isola pedonale di Scalea, puntando sulla proposta di un apertura flessibile, ad orari e con incremento della stessa in zone attualmente sprovviste di spazio pedonale.
“In questi anni, – ha ribadito Pappaterra,- questa zona ha incrementato la crisi commerciale della città, non per la validità del concetto di isola pedonale, ma soprattutto per la sua incompiutezza e per la mancanza di una mentalità politica amministrativa appunto flessibile, che teneva conto della mobilità viaria e degli aspetti sociali legati all’urbanistica del luogo. Oggi il centro di Scalea non esiste proprio per una questione che parte dal muro pregiudiziale che hanno avuto e che hanno alcuni amministratori comunali. Soprattutto quanto si parla di alternative possibili anche in prospettiva di un offerta che viene tesa e data direttamente dai cittadini. Alternative che voglio sottolinare, – ha continuato Antonio Pappaterra,- più volte sono state esposte dallo stesso comitato e da numerosi cittadini e che a nulla è valso ripeterle, anche evidenziando la disponibilità diretta della stessa cittadinanza interessata, atta ad adottare  una soluzione pratica immediata che costa pochi spiccioli rispetto ai 500.000 mila euro di inutilità rappresentata da un opera pubblica monca e di altrettanto blandamente preventivati  per tenere chiusa la città. Cosa costerebbe al Sindaco di Scalea e all’Amministrazione comunale aprire in modo flssibile quell’area? Nel dibattito esposto nei mesi scorsi, – ha continuato Antonio Pappaterra, – abbiamo risposto, attraverso un esperto, che basterebbero solo circa 7500, 00 Euro per dare respiro all’ingorgo rappresentato dalla Piazza. Una spesa irrisoria rispetto a tante che andrebbero previste per la città, che rappresenterebbe anche un investimento flessibile e a norma di sicurezza per i pedoni. Ma un muro divide la città dal resto di se stessa e quel limite purtroppo è nella testa di chi non è abituato a dialogare.
Il comitato- ha concluso Pappaterra, per tale motivo, ha promosso l’iniziativa in base alle regole dello Statuto Comunale. Tale iniziativa dovrebbe far assumere all’Amministrazione Comunale e al consiglio,  una decisione che si fa carico della responsabilià morale e politica della scelta che potrebbe derivarne da un eventuale presa di posizione negativa, tenendo conto del peso democratico che la stessa iniziativa può dare, anche in termini di prospettiva politica per gli stessi rappresentanti comunali”.