Praia, viale della Libertà dopo la potatura degli alberi: com’era e com’è

Noi abbiamo chiesto ai cittadini praiesi cosa ne pensano

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Praia, viale della Libertà dopo la potatura degli alberi: com'era e com'è

«Nel precedente intervento – spiega l’associazione Italia nostra – abbiamo cercato di spiegare le ragioni che sconsigliavano una potatura drastica consistente nella eliminazione di tutti i rami e quindi dell’ intero apparato fogliare. I platani potevano e dovevano essere potati con un intervento di alleggerimento che mantenesse però le architetture verdi dei rami intrecciati formatesi in questi anni e la galleria verde, caratteristica inconfondibile ed apprezzata del Viale».

 

Non si danno pace gli attivisti ambientalisti di Italia Nostra da quando una drastica potatura dei rami dei platani, di cui non se ne comprendono le ragioni, ha scalfito profondamente la bellezza e la magia degli oltre 700 metri di viale alberato che hanno contraddistinto da sempre la città dell’isola Dino.

«Ora invece – continuano gli attivisti – vogliamo esprimere un nostro giudizio e dire che ciò che è stato fatto del Viale di platani di Praia a Mare, luogo di godimento e di delizia, unico per la sua bellezza paesaggistica su tutto il territorio, è un vero e proprio scempio che non ha giustificazione e motivazione in nulla se non nella irragionevolezza, e va additato quale esempio di insipienza e negatività assoluta».

Lo hanno definito addirittura uno scempio. Ma i cittadini praiesi cosa ne pensano? Facendo una breve ricognizione lungo quello che una volta era il luogo più fresco e riparato del paese, teatro di lunghe passeggiate all’ombra dei platani secolari, si intuisce ben presto che il pensiero degli ambientalisti è strettamente condiviso dalla maggior parte dei cittadini. «Voi lo avete capito perché lo hanno fatto? – ci chiede un’arzilla signora sulla ottantina intorno alle 5 del pomeriggio- Bene, io no!». Poco distante c’è un papà intento a rincorrere i suoi due bimbi in sella alle loro biciclette e gronda sudore. Quando gli chiediamo cosa ne pensa, risponde: «Prima anche nelle ore più calde portavo i miei figli qui per prendere una boccata d’ossigeno e mangiare un gelato. Adesso siamo costretti a rimanerci non più di qualche minuto perché senza più quell’ombra rischiamo di sentirci male con il caldo». Ma è un commerciante che rende perfettamente l’idea del danno arrecato. «Guardate, lasciamo stare – ci dice arrabbiato -. Verrebbe solo voglia di chiudere le serrande e andare il più lontano possibile da questo posto dove regna solo ignoranza e presunzione». Poi aggiunge stizzito: «Ma come si può pretendere di fare turismo se non sanno tagliare neppure un ramo di un albero? Da quando hanno fatto la capitozzatura ho perso almeno il 50% degli incassi nel pomeriggio, la gente non esce più perché ora camminare qui nelle ore pomeridiane equivale a sottoporsi a una seduta bagno turco. Non sappiamo tenerci caro neppure quello che ci regala natura. Che schifo!».

E a voi il viale di Praia a Mare piaceva più prima o adesso?

 

Il viale di Praia a Mare prima e dopo. La foto in alto, quella che ritrae il viale ancora con i rami intrecciati, è di Turismo in Calabria.

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