Praia, Maurizio Coluccio si è sottoposto oggi al primo trapianto di cellule staminali in Messico

Il prossimo intervento, salvo diverse disposizioni dell'ultimo minuto, è previsto nella giornata di venerdì prissimo

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Praia, Maurizio Coluccio si è sottoposto oggi al primo trapianto di cellule staminali in Messico

«Ciao a tutti, questa mattina il primo intervento di staminali è andato, ora aspettiamo che il sistema immunitario venga sconfitto per dar vita a nuova linfa e bloccare questa maledetta malattia». Lo ha annunciato in serata lo stesso Maurizio Coluccio dal suo profilo facebook, nella clinica privata World Stem Cells Clinic di Cancun, in Messico, che lo tiene in cura ormai da quattro anni, hanno proceduto stamane con il primo trapianto di cellule staminali del ciclo previsto nelle prossime settimane. L’ex poliziotto da anni lotta contro una malattia rarissima immunodegenerativa dell’apparato muscolare, che i medici indicano come sindrome di Cogan e che l’aveva portato oltreoceano già nel 2014, nella medesima clinica, per provare ad arrestare il decorso della patologia. E così sarebbe stato se non fosse che nei mesi successivi una brutta infezione ha in parte ha vanificato la buona riuscita dell’intervento.

«Se tutto procederà bene nei giorni a venire – continua Coluccio -, venerdì mattina faremo il secondo intervento. È dura, perché sembra che sia scoppiata una bomba nucleare dentro di me e mi abbia devastato, ma con un po’ di riposo spero di riprendermi. Vi terrò aggiornati e perdonate i miei post, per voi, serali, ma qui siamo indietro di 7 ore e capirete, almeno spero, che quando io finisco, voi state per andare a letto. Grazie per i numerosi messaggi che mandate ai mie post, sono di gran conforto».

Il viaggio in Messico è stato preceduto da una lunga raccolta fondi on line per il raggiungimento della somma necessaria per le spese mediche. A causa delle precarie condizioni di salute che gli impediscono di vivere in ambienti molto umidi, Coluccio dopo il primo viaggio in Messico è stato costretto a trasferirsi a Siena, anche per via della vicinanza al Policlinico Santa Maria alle Scotte, che per primo in Italia, dopo svariati tentativi altrove, era riuscito a stilare la giusta la diagnosi e a intervenire sul paziente nei casi di emergenza.

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