«Sul treno dalla Calabria mi sono rotta il bacino cadendo in un tombino degli scalini»

Il convoglio era partito dalla Calabria ed era diretto a Roma, dove è arrivato con ben sei ore di ritardo

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«Sul treno dalla Calabria mi sono rotta il bacino cadendo in un tombino degli scalini»

«Mi sono rotta il bacino cadendo in un tombino degli scalini del treno che tornava dalla Calabria a Roma, dovrò stare 30 giorni ferma coricata a letto supina. Siamo in pieno Medio Evo con le F. S.N nel sud Italia. Caro nuovo Ministro provvedi tu a cambiare le Ferrovie dello Stato e il loro delinquenziale comportamento, provvedi tu a civilizzare i trasporti in Italia»  A scrivere queste parole è stata ieri una donna, A.A., che in un post su facebook esprime tutta la sua amarezza per l’episodio.

«Potevo immaginare -continua la donna – che ci fossero ancora carrozze con i tombini aperti con grave pericolo per tutti i viaggiatori? Solo dal sud sempre carrette di treni vecchi e fuori legge?». Una brutta disavventura che le comprometterà irreversibilmente anche la durata delle meritate vacanza: «Addio vacanze, addio mare bello della martoriata Calabria, se come spero guarirò ci vedremo ad Agosto, perché adoro la terra calabra e con tanti altri vogliamo riportarla al suo antico splendore, libera da mafie.

Ma quando si parla di trasporti in Calabria è inevitabile parlare anche di ritardi, che sono purtroppo all’ordine del giorno. «Un viaggio iniziato nelle mie condizioni – scrive ancora la sventurata passeggera – alle 10.36, arrivo previsto alle 15.00 e finito a Roma alle 21.00. Ma che civiltà è mai questa?».

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