Codacons: «Corsi d’inglese fantasma patrocinati dalla Regione Calabria»

L’Associazione chiede quanto sia costato il patrocinio e sollecita la Procura

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Codacons: «Corsi d'inglese fantasma patrocinati dalla Regione Calabria»

La Carta costituzionale riconosce come materia di “competenza esclusiva delle regioni” la formazione professionale e così sono proprio le regioni ad occuparsi di gestire i quasi 3 miliardi di euro che l’Europa assegna al nostro paese per offrire strumenti per l’accesso al mondo del lavoro.

 

Accade che la Regione Calabria abbia patrocinato dei Corsi d’inglese, affidati a professori madrelingua, che prevedevano, al termine del percorso educativo, il rilascio di un diploma professionale con Certificazione Internazionale riconosciuta su tutto il territorio dell’Unione Europea. La scuola era la Royal English Institute, con sede in Reggio Calabria e tante filiali, sparse per tutta la regione. Il costo dei corsi, a dire il vero, non era proprio agevolato, specie se ad affrontarlo erano soggetti privi di occupazione, oltre un migliaio di euro, ma se consideriamo che una parte era sostenuta dal patrocinio della Regione e che alla fine si sarebbe conseguito un diploma capace di spalancare le porte per trovare, finalmente, occupazione, si trattava di un piccolo sacrificio.

Purtroppo la scuola ha chiuso i battenti, lasciando sconcertati i giovani iscritti ai quali, tuttavia, è stato comunicato che i corsi sarebbero proseguiti presso altro istituto. E fin qui nulla di clamoroso, anche se ci sarebbe da interrogarsi sull’opportunità che la Regione stipuli intese per la formazione, con soggetti che spariscono nel breve volgere di qualche mese, ma tant’è.

Ciò che indigna è che le lezioni siano ancora oggi, a distanza di circa due anni, rinviate a “data da destinarsi”. Oltre al diploma anche la possibilità di riavere i soldi diventa un miraggio. Abbiamo verificato – afferma Francesco Di Lieto, vicepresidente nazionale del Codacons – che la partita iva della società che avrebbe dovuto tenere i corsi, risulta “cessata” già due anni prima della firma dei contratti. Il Codacons, non avendo ricevuto alcuna spiegazione da parte della Regione Calabria, ha deciso di rivolgersi in Procura per capire che genere di controlli abbia effettuato la Regione, circa la reale efficacia di questi corsi di formazione e, ovviamente, circa la “serietà” del soggetto che impartisce (o, meglio, dovrebbe impartire) lezioni ai giovani in cerca di occupazione nonché sui controlli svolti affinché le somme erogate abbiano effettivamente una ricaduta sul grado di preparazione dei giovani disoccupati Calabresi. Tra corsi inesistenti e scuole che scompaiono – sostiene Di Lieto – i soldi stanziati dall’Europa vanno in fumo e le prospettive dei ragazzi rimangono nere.

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