Scioglimento del consiglio comunale di Lappano, parla l’ex sndaco Maurizio Biasi

Il consiglio comunale di Lappano si è sciolto il 28 giugno scorso per effetto delle dimissioni di sei consiglieri. Fonte foto: Calabria News 24

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Scioglimento del consiglio comunale di Lappano, parla l'ex sndaco Maurizio Biasi

Il 28 giugno scorso il Consiglio comunale di Lappano è stato sciolto per effetto delle dimissioni contestuali di sei consiglieri comunali, di cui tre appartenenti alla maggioranza. Non voglio neanche tentare di capire le motivazioni recondite che hanno convinto i sei a operare la loro scelta; non tocca a me cercare di interpretarle e, soprattutto, comunicarle alla popolazione. 

 

Certamente appare assai goffo e grottesco il tentativo di voler scaricare sugli altri la responsabilità delle loro decisioni. Nel comunicato diramato dai suddetti sei consiglieri, infatti, a sostegno della loro determinazione a dimettersi, si fa riferimento alla mancata nomina del revisore dei conti. 

Trattasi chiaramente di un pretesto di corto respiro considerato che il revisore era stato già nominato prima della presentazione delle dimissioni da parte dei 6 consiglieri e anche con il loro voto, di cui forse non si erano accorti!!! 

Siamo, pertanto, alla farsa, soprattutto se si considera che la famosa nomina è giunta al termine di una lunga telenovela, dopo la convocazione di ben 5 consigli comunali che non hanno proceduto proprio per l’assenza dei 6. Solo la diffida del Prefetto ha spinto alla partecipazione all’ultimo Consiglio e a procedere alla nomina, forse temendo responsabilità personali derivanti dal perdurare di tale atteggiamento. Stendiamo, dunque, un velo pietoso. I sei si sono dimessi per ragioni ben diverse e inconfessabili. 

Daltro canto proprio uno dei dimissionari, un consigliere di minoranza, con un suo comunicato personale su una testata scandalistica, ha fatto intendere chiaramente che la decisione delle dimissioni in contemporanea sarebbe scaturita anche da vicende da lui stesso definite grottesche; in pratica, l’autore del comunicato, ha messo in atto il consueto becero tentativo di infamare amministratori e dipendenti con supposte notizie di reato, infondate e prive di ogni minima plausibilità. 

Le dimissioni e lo scioglimento giungono al termine di una lunga campagna di denigrazione e diffamazione, di spargimento di veleni ammantati dalla pretesa di essere confronto politico e utilizzando ogni mezzo, persino quello della bugia e della calunnia. 

Per quanto ci riguarda la democrazia è ben altro. Ed è in nome di questa che consegno alla comunità questa mia riflessione. 

Ringraziando, innanzitutto, i cittadini che mi hanno chiamato a rappresentarli per ben sette anni; gli impiegati comunali che hanno lavorato sempre con grande professionalità nonostante gli attacchi più beceri tendenti a rappresentare il Comune come il covo del malaffare; i sindaci dei comuni vicini che non mi hanno mai fatto mancare la loro vicinanza e solidarietà istituzionale; e, infine, il mio partito, il PD, che mi ha candidato per ben due volte alla guida del Comune. 

Vorrei tranquillizzare tutti coloro che in queste ore mi hanno espresso stima e mi hanno invitato a non mollare: da parte mia non ci sarà nessun arretramento rispetto ai principi di onestà e legalità che hanno sempre caratterizzato le amministrazioni da me guidate. 

Lappano, che oggi è stata gettata in un lungo periodo di commissariamento da un atto irresponsabile dettato da interessi piccoli piccoli, non è dominata da alcuna cupola affaristica come raccontano alcuni nascondendosi dietro “un click”. È invece una comunità sana che saprà respingere chi ha voluto seminare solo divisione e veleni. 

Nei prossimi giorni sarà mia cura, proprio per onorare tutti coloro che ci stanno dimostrando stima e invitando ad andare avanti, portare un resoconto completo dellattività che abbiamo svolto come amministratori di Lappano: i progetti realizzati, quelli in cantiere, quelli programmati e finanziati. 

Faremo unoperazione verità contro chi, invece, non ha esitato a gettare fango solo con l’intento di raccogliere un improbabile consenso. 

Per il momento sono solo riusciti a sovvertire la volontà popolare espressa liberamente dai cittadini con una oscura manovra di palazzo: alla faccia della trasparenza e della legalità. 

Maurizio Biasi 

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