Fallimento clinica Tricarico, già pronta la richiesta di accreditamento per la ‘nuova’ società

A subire la pesante condanna di fallimento non è stata la società attuale, e cioè la "Inr - Istituto Ninetta Rosano S.r.l", che nuova non è poiché costituita nel 2010, ma la società "Casa di cura Tricarico Rosano s.r.l., ovvero quella precedente, su cui pendevano oggettivamente maggiori crediti

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Fallimento clinica Tricarico, già pronta la richiesta di accreditamento per la 'nuova' società

Pensare che i Tricarico Rosano fossero degli sprovveduti è un grosso errore, perché a una manciata di giorni dal fallimento della società che gestisce la struttura sanitaria belvederese, è già pronta la richiesta per la “voltura all’autorizzazione sanitaria e all’accreditamento della struttura sanitaria “Casa di cura Tricarico Rosano s.r.l.”, in favore della società “Inr – Istituto Ninetta Rosano S.r.l””. Anche se l’Asp dà parere sfavorevole. La notizia è contenuta nella delibera n° 1412 del 2 agosto 2018 ed è chiaramente a firma del direttore generale dell’Asp Cosenza Raffaele Mauro (per leggere la delibera clicca QUI).

 

Ma com’è possibile ciò? Se di fallimento si è trattato, è stato un percorso giudiziario certamente non voluto ma ragionato, poiché a subire la pesante condanna di fallimento non è stata la società attuale, e cioè la “Inr – Istituto Ninetta Rosano S.r.l”, che nuova non è poiché costituita nel 2010, ma la società “Casa di cura Tricarico Rosano s.r.l., ovvero quella precedente, su cui pendevano oggettivamente maggiori crediti, in larga parte dovuti a natura di debiti fiscali e contributivi che ammontano a € 77.007.556,77. L’azione implica comunque un’autorizzazione preventiva del giudice a procedere nei confronti di una piuttosto dell’altra società.

La sentenza di fallimento emessa dal Tribunale di Paola risale allo scorso 17 luglio, i nuovi curatori fallimentari sono Pasquale Di Martino Giuseppe Castellano. I creditori dovranno presentare domanda per l’ammissione al passivo entro e non oltre il prossimo 18 agosto, dopodiché l’udienza per la discussione dei crediti si svolgerà il prossimo fine novembre. Come espressamente chiesto dal giudice, l’attività della clinica non cesserà e non subirà variazioni, al fine di tutelare i 204 lavoratori alle dipendenze.

Dieci giorni dopo la sentenza, i militari della Fiamme Gialle di Cosenza hanno provveduto a compiere una serie di perquisizioni presso abitazioni e uffici di numerose persone (su cui vige ancora il più stretto riserbo) legate alla gestione della clinica, poiché il procuratore capo della procura di Paola, il dott. Pierapaolo Bruni, starebbe indagando su una presunta attività illecita che avrebbe generato la bancarotta fraudolenta.

 

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