Praia a Mare, canale Fiumarella: a luglio finalmente acque pulite e zero batteri fecali

In foto, il canale Fiumarella, fonte foto: Rete3 Digiesse

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Il canale Fiumarella finalmente libero da batteri fecali. Lo sostiene in queste ore l’associazione ambientalista Italia Nostra – sezione alto Tirreno cosentino -, che da anni ormai segue la vicenda. «Ancora non sono usciti sul Portale del Ministero della Salute i risultati delle analisi effettuate dall’Arpacal sulle acque di balneazione per il mesi di luglio – è scritto sulla pagina facebook dell’associazione -, ma dalle informazioni ricevute nei tre tratti di mare le cui acque sono in qualità “scarsa” la presenza di Escherichia Coli ed Enterococchi Intestinali è praticamente assente. Dopo i risultati vistosamente negativi di giugno, questo di luglio è un dato positivo che ci auguriamo possa essere replicato anche con i prelievi di agosto e settembre».

 

La notizia potrà essere confermata o smentita nelle prossime ore consultando direttamente il portale delle acque di balneazione del Ministero della Salute. Se così fosse, si tratterebbe di un grande risultato sia per l’associazione Italia Nostra, sia per i cittadini praiesi e sia per l’amministrazione comunale guidata da Praticò, la quale per ottenere la bonifica del canale che attraversa gran parte dell’area cittadina sotterranea, già da tempo ha investito diverse decine di migliaia di euro e diversi mesi di lavoro. Con la delibera n° 1824 del 29 novembre 2016 il comune di Praia a Mare ha impegnato la somma di € 74.043,62 per fronteggiare l’emergenza inquinamento autorizzando l’ispezione, la pulizia e la manutenzione del canale.

Fino al giugno scorso le dosi di batteri fecali rilevati dalle analisi effettuati alla foce del condotto, hanno provocato non pochi grattacapi ad amministratori e operatori turistici, poiché il Ministero della salute era stato costretto, a causa degli alti livelli di batteri, a interdire alla balneazione diverse centinaia di metri di costa praiese. Il tratto di interdizione, di conseguenza, ha interessato anche numerosi stabilimenti balneari che sorgono lungo il tratto costiero segnato dalle acque di scarsa qualità e pertanto hanno inevitabilmente subito danni in termini economici e di immagine.

 

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