Estate 2018, lettera di una lettrice che villeggia a Diamante

Come ogni Redazioni che si rispetti, siamo invasi da lettere di ogni tipo, ve ne proponiamo una, senza pretesa di voler dire che sia tutto esattamente come raccontato, magari semplicemente rimane un punto di vista, per quanto per certi aspetti oggettivo

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Estate 2018, lettera di una lettrice che villeggia a Diamante

I social raccontano, fra il serio e il faceto, fra il detto e il non detto, fra il vero e il presunto cosa succede nei luoghi di villeggiatura, nei lidi, nei ristoranti, nei locali della movida. Si legge di tutto, difficilmente si tratta di elogi perché spesso, per quello che costa permettersi la vacanza, ci si aspetta anche di più di quello che offre il proprio borgo di provenienza o il luogo visitato l’anno prima.

 

Di solito le uniche notizie positive sono i panorami mozzafiato che la nostra terra offre (troppo spesso solo per meriti propri) e c’è la gara a chi raccoglie più like nei vari contest più o meno qualificati o nei gruppi più frequentati.

Come ogni Redazione che si rispetti, siamo invasi da lettere di ogni tipo, ve ne proponiamo una, senza pretesa di voler dire che sia tutto esattamente come raccontato, magari semplicemente rimane un punto di vista, per quanto per certi aspetti oggettivo.

“Preg.ma Redazione, vengo da tanti anni a villeggiare a Diamante e devo constatare purtroppo che anche quest’anno il caos ha regnato sovrano. Solo l’acqua non è mancata e per strada si è vista meno spazzatura o quantomeno era più sparpagliata, non solo nei pressi dei condomini.

Come sempre il lungomare centrale, almeno per metà invaso da tavolini ben al di fuori degli spazi assegnati, è facile capire quali siano perché sono delimitati dai gazebo.

Nei vicoli scorribande notturne di giovinastri, spesso minorenni, cui vengono somministrati super-alcoolici a tutto spiano pur di far soldi, perché si lavora 20 giorni. Abbandonano di tutto in ogni dove, non vi dico il sudiciume per via dei loro “facili costumi” e musica dovunque ti giri, oltre ogni limite.

A tal proposito, ho saputo che due locali sono stati controllati e trovati oltre i limiti di emissioni sonore, pertanto il Sindaco è stato costretto a disporre il divieto di musica dal vivo, ma non penso sia rispettato. Viene da domandarsi, comunque, come mai le rinomate attività commerciali riconducibili alla famiglia di un Assessore non vengano mai controllate o sanzionate, eppure disturbano pure loro, non penso che per tenersi buoni i vicini non gli fanno pagare le consumazioni e quindi non denunciano.

Una turista e mamma preoccupata che, nonostante tutto, torna sempre”.

Ovviamente ci auguriamo che la famiglia della nostra lettrice torni a villeggiare in Calabria, alla fine può starne certa, gli odori del cibo passano presto e comunque restano qui, l’odore e il rumore del mare, invece, te li porti nel cuore!

di M.N.

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