Amantea, incapacità e campagna elettorale: così l'Asp di Cosenza sta penalizzando i dializzati

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Amantea, incapacità e campagna elettorale: così l'Asp di Cosenza sta penalizzando i dializzati

“Quanto sta accadendo ad Amantea nel reparto di Dialisi rasenta il patetico: gli “yes man” che in questa Asp ricoprono incarichi dirigenziali sono pregati di togliere il disturbo, perché incapaci di poter tutelare la qualità della vita dei dializzati. Il dializzato è un paziente che necessità del pieno sostegno della struttura pubblica e non di essere penalizzato dalle condotte di incapaci che pensano alle elezioni o solo a far piacere al personagetto di turno.
 
La riorganizzazione dei turni di servizio, così tanto auspicata e fortemente voluta dal direttore generale Raffaele Mauro (e sostenuta dal dr. Giovanni Amendola, responsabile territoriale del servizio di Dialisi), va contro ogni logica sia organizzativa che economica. La (in)felice idea di prestare servizio in dialisi solo al mattino, mette in discussione le più elementari norme di tutela del malato, difesa dalla Costituzione.
In pratica, visto che manca il personale a Cetraro quale soluzione migliore se non sollevarla da Amantea? E i malati? La “dotazione organica unica”, di cui il dr. Amendola sembra averne fatto un atto a suo uso e consumo, non vuol dire “onnipotenza” di poter spostare il personale come gli pare e piace a scapito del servizio e quindi dei pazienti. Questi ultimi saranno costretti a mettere mano al portafogli, prendere la macchina e sorbirsi il viaggio sino a Paola o Cetraro per poter usufruire del servizio pubblico.
Ma lo sanno i medici, i dirigenti, i “capoccioni della sanità calabrese” cosa vuol dire per un paziente dialitico tornare a casa dopo una seduta di 4 ore? Non ne avete la più pallida idea! Sono certo che il sistema sanitario che si vuole mettere in piedi sarà realizzato con il personale medico e infermieristico delle altre strutture, perché queste dirigenze territoriali pensano più a far clientela e piaceri al politicante di turno invece che pensare al malato. Ma mi chiedo, e chiedo al direttore generale Mauro e al Dr. Amendola avete analizzato e i disagi per i pazienti che non possono fare dialisi di mattina? La vogliamo smettere una vola per tutte di considerare le persone solo numeri utili a fare bilancio? Se pensate di fare campagna elettorale sui dializzati vi sbagliate di grosso. Smettiamola di assumere dal libro paga del politico locale. Ancora una volta, per difendere i diritti giusti del malato, sono costretto a mettere mano a carta e penna e a presentare una denuncia alla Procura della Repubblica. Vediamo se le dirigenze sono ancora disposte a metterci di tasca propria per piacere alla politica casereccia del piatto di lenticchie”.
 
Dr. Antonello Troya
responsabile provinciale Aned
Associazione nazionale dializzati e trapiantati