Da Blitz Quotidiano | Dati sulle vendite dei quotidiani italiani a maggio 2017

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Da Blitz Quotidiano | Dati sulle vendite dei quotidiani italiani a maggio 2017

(Fonte foto: dal web)
ROMA –  Vendite dei giornali in edicola nel maggio 2017, dati Ads (Accertamento diffusione stampa): ci sono alcuni sprazzi di luce, nella generale desolazione che circonda il buco nero di Repubblica. E la discesa del Corriere della Sera sotto quota 200 mila.
Il Giorno, il Centro, il Corriere Adriatico, il Tempo, il Sole 24 Ore, il Fatto, gli sportivi al lunedì (ma perdono negli altri giorni). Ognuno con le sue ragioni, ognuno diverso. La ricchezza della cronaca unisce il successo del Giorno e del Corriere Adriatico. Primo Di Nicola, abruzzese, ridà spinta al quotidiano dell’ Abruzzo.

Rimarchevole il balzo del Sole 24 Ore. È bastato sostituire Roberto Napoletanocon Guido Gentili perché le vendite, che stagnavano a 55 mila copie, schizzassero in un mese di quasi 20 mila a quota 73 mila. Fuoco di paglia? Siamo ancora ben sotto i valori del 2016 e del 2015 ma…
Se il trend del Sole 24 Ore si consoliderà, sarà un segnale forte per gli editori, che troppo spesso nella scelta dei direttori seguono criteri imperscrutabili e pensano di risolvere la crisi non cambiando direttori e magari formula con gli accordi di solidarietà che rendono ancora più difficile la gestione giornalistica e aziendale.
Il Fatto registra un modesto progresso, pur con tutto il polverone, mille copie in più rispetto a un anno fa, 800 in più rispetto al mese precedente, peraltro a sua volta in calo sull’anno prima. Anche maggio è sotto le 36 mila copie del maggio 2015.
Non si deve escludere che sul calo di Repubblica, Fatto e molti altri giornali pesi la cannibalizzazione da parte di eccellenti siti internet. Quello di Repubblica è il numero uno in tutti i sensi e quello del Fatto è anche meglio.
Però forte è anche la sensazione che di quello che scrivono questi giornali agli italiani interessa poco. Dopo tutti questi anni di strilli e promesse mancate non credono più ai giornali. Dicevano che la colpa era di Craxi e della Dc, poi di Berlusconi, Berlusconi non c’è più da 6 anni eppure…Siamo in piena ripresa dell’economia e loro continuano a piangere, la gente fa gli scongiuri e scansa le edicole.
Repubblica porta la bandiera. Dal 2010 al 2017 Repubblica ha perso il 55 per cento delle copie che vendeva nel 2010. Il Fatto segue a ruota col 51% di perdita. Ma anche il Corriere della Sera non performa molto meglio: ha perso in questi anni il 45 per cento, il Messaggero di Roma il 47%, la Stampa di Torino quasi il 48%.
Il Corriere ha bucato il pavimento e venduto in maggio 2017 196 mila copie. Repubblica resta schiacciata al secondo posto, con un distacco di 22 mila copie dal primo giornale, il Corriere della Sera. Un anno fa le posizioni erano invertite. Repubblica guidava, anche se di poco, con 208 mila copie contro 204 mila. Ma era scritto nel muro.
La sequenza del calo di Repubblica, partendo dal 2010 e tenendo maggio come parametro è la seguente:
2010     387.632 copie
2011      370.105
2012     334.507
2013     303.561        sono 84 mila copie, il 22% in meno dal 2010 al 2013
2014     261.806
2015      233.943
2016      209.592       sono 94 mila copie, il  31% in meno dal 2013 al 2016 col vecchio direttore Ezio Mauro
2017       174.004     sono 35 mila copie, il 17% in meno nell’ultimo anno, con il nuovo direttore Mario Calabresi
Un aiuto a capire quei numeri può venire annotando accanto agli anni gli eventi esterni.
Nel 2010 era in pieno svolgimento la campagna che doveva portare alla momentanea distruzione politica di Berlusconi. Proprio nel 2010 c’era stata la accelerazione per lo scandalo Ruby e Olgettine. Repubblica ha perso 17 mila copie.
Nel 2011 è andato al Governo, sulla spinta dello scandalo, Mario Monti. Dice: ma era lo spread. Ma lo spread misura la fiducia dei mercati e nessun mercato nemmeno rionale e abusivo dà fiducia a un Paese il cui primo ministro è nel pentolone da ormai 2 anni di fila. In ogni caso Monti ha distrutto l’ Italia mentre Repubblica lo chiamava Supermario. Non tutti i lettori di Repubblica hanno l’anello al naso. E nemmeno gli elettori italiani, che appena possibile hanno spazzato via Monti e il suo orribile Governo. Fra il 2011 e il 2013 Repubblica ha perso 67 mila copie.
Peggio mi sento con Letta, che Repubblica sostiene amorevolmente. Fra il 2013 e il 2014, in un solo anno, Repubblica ha perso 42 mila copie.
Arrivano Renzi e poi Gentiloni ma l’automatismo del pessimismo cosmico non si ferma. I lettori si chiedono: ma non ci avevano promesso che finito Berlusconi tornava l’età dell’oro? Invece stiamo peggio di prima, quei poveri giovani, quei poveri profughi, San Napolitano, Santa Boldrini…e così negli ultimi 2 anni di Mauro, Repubblica perde altre 52 mila copie. 
Mauro è sostituito da Calabresi, che viene travolto dal Referendum che lacera la sinistra e travolge Repubblica. La derivata sembra fuori controllo: altre 35 mila copie perse.
Questo il quadro complessivo dei giornali a diffusione nazionale:

Quotidiani
nazionali
Vendite
maggio
2017
Vendite
aprile
2017
Vendite
maggio
2016
Vendite
maggio
2015
Il Corriere della Sera 196.438 201.135
204.507  229.096
La Repubblica 174.004 177.084 208.538 233.943
La Stampa 116.502 119.569 131.058  149.908
Il Giornale 56.451 56.878 68.408 73.971
Il Sole 24 Ore 73.971 55.788 86.342 90.775
Il Fatto Quotidiano 35.009 34.239 34.084  36.214
Italia Oggi 28.736 32.925 25.820 32.033
Libero 23.186 22.964 31.253 36.425
Avvenire 20.504 20.795 20.943  22.271
Il Manifesto 8.449 8.354 8.597
 9.455

Hanno dimezzato le copie, rispetto al 2007, anche i giornali locali. Che comunque hanno retto l’urto della crisi e dell’avvento delle news online meglio dei giornali a diffusione nazionale. Nella tabella che segue li ordiniamo per numero di copie vendute.

Quotidiani
locali
Vendite
maggio
2017
Vendite
aprile
2017
Vendite
maggio
2016
Vendite
maggio
2015
Il Resto del Carlino 92.847 93.390 96.036 103.000
Il Messaggero 89.580 88.039 98.095 106.825
La Nazione 67.494 67.739 73.557  80.536
Il Gazzettino 45.857 46.204 49.137  53.435
Il Secolo XIX 41.257 41.541  43.927  47.532
Il Tirreno 38.534 38.502 42.234  46.801
Unione Sarda 36.171 36.303 39.963  42.440
Messaggero Veneto 36.494 37.054 39.604  40.384
Il Giorno 42.784 40.269 38.168  40.330
Nuova Sardegna 31.982 32.783 35.315  37.924
Il Mattino 30.968 30.830 34.583  39.405
L’Arena di Verona 22.832 24.130 24.758  26.636
L’Eco di Bergamo 22.481 22.959 24.028  26.086
La Gazzetta del Sud 20.717 20.556 23.875  26.168
Il Giornale di Vicenza 20.888 21.786 23.047  24.919
Il Piccolo 20.504 20.694 22.300  23.974
La Provincia (Co-Lc-So) 18.504 18.938 20.859  22.048
Il Giornale di Brescia 19.021 19.326 20.589  21.845
Gazzetta del Mezzogiorno 18.694 18.790  20.402  22.151
Libertà 17.699 18.392 19.016  20.064
La Gazzetta di Parma 17.810 17.860 18.475  20.701
Il Mattino di Padova 17.425 17.644 18.836  19.986
La Gazzetta di Mantova 16.671 17.054 17.985  18.928
Il Giornale di Sicilia 14.714 14.164 17.922  20.327
La Sicilia 15.608 15.524  16.839  18.760
La Provincia di Cremona 12.857 12.951 14.795  15.059
Il Centro 13.295 12.023 13.295  14.934
Il Tempo 14.861 14.466 13.048  14.727
La Provincia Pavese 11.597 11.693 12.874  13.894
Alto Adige-Trentino 10.160 10.701 12.803  14.286
L’Adige 11.839 12.443 12.529  14.141
La Nuova Venezia 7.706 7.593 11.775  12.843
La Tribuna di Treviso 10.839 10.380 11.185  11.700
Nuovo Quot. di Puglia 9.776 9.781 10.870  12.267
Corriere Adriatico 13.237 13.221 10.639  11.549
Corriere dell’Umbria 9.907 9.668 10.513  10.713

Dalla tabella abbiamo tenuto fuori i giornali che ad aprile 2016 risultano aver venduto meno di 10.000 copie. Sono La Gazzetta di Reggio (8.920), La Gazzetta di Modena (7.624), La Nuova Ferrara (6.549), il Quotidiano del Sud (7.040) il Dolomiten (6.914), il Corriere delle Alpi (4.653).
Nell’ultima tabella mettiamo insieme i dati di vendita (sempre in edicola) dei quotidiani sportivi, separando i risultati dell’edizione del lunedì, che – tranne nel caso di Tuttosport – è sempre quella più venduta.

Quotidiani
sportivi
Vendite
maggio
2017
Vendite
aprile
2017
Vendite
maggio
2016
Vendite
maggio
2015
Gazzetta dello Sport Lunedì 176.940 144.433 167.552  181.167
Gazzetta dello Sport 149.236 162.094 155.255  171.054
Corriere dello Sport Lunedì 112.691 81.034 98.957  110.031
Corriere dello Sport 82.795 97.961 89.605  99.927
Tuttosport Lunedì 71.885 56.221 59.058  63.327
Tuttosport 57.200 63.418 59.362  71.950

Perché insistiamo sulle vendite in edicola e teniamo distinte le copie digitali? Per una serie di ragioni che è opportuno riassumere.

1. I dati di diffusione come quelli di lettura hanno uno scopo ben preciso, quello di informare gli inserzionisti pubblicitari di quanta gente vede la loro pubblicità. Non sono finalizzate a molcire l’Io dei direttori, che del resto non ne hanno bisogno.
2. Le vendite di copie digitali possono valere o no in termini di conto economico, secondo quanto sono fatte pagare. Alcuni dicono che le fanno pagare come quelle in edicola ma se lo fanno è una cosa ingiusta, perché almeno i costi di carta, stampa e distribuzione, che fanno almeno metà del costo di una copia, li dovreste togliere. Infatti il Corriere della Sera fa pagare, per un anno, un pelo meno di 200 euro, rispetto ai 450 euro della copia in edicola; lo stesso fa Repubblica.
3. Ai fini della pubblicità, solo le vendite delle copie su carta offrono la resa per cui gli inserzionisti pagano. Provate a vedere un annuncio sulla copia digitale, dove occupa un quarto dello spazio rispetto a quella di carta.
Il confronto che è stato fatto fra Ads e Audipress da una parte e Auditel dall’altra non sta in piedi. Auditel si riferisce a un prodotto omogeneo: lo spot, il programma. Le copie digitali offrono un prodotto radicalmente diverso ai fini della pubblicità.

Fonte: www.blitzquotidiano.it

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