Cosenza, aborti volontari: l'intervento dei 5stelle fa revocare il 'regalo' a IGreco

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Cosenza, aborti volontari: l'intervento dei 5stelle fa revocare il 'regalo' a IGreco

La decisione era contenuta della delibera aziendale n. 454 del 17 ottobre scorso
 
 
«Il Movimento 5stelle ha fatto revocare all’istante la delibera con cui l’Azienda ospedaliera di Cosenza aveva regalato alla privata IGreco Ospedali Riuniti il servizio di Interruzione Volontaria di Gravidanza chirurgica». Lo afferma, in una nota, la deputata M5s Dalila Nesci, capogruppo in commissione Sanità, che aggiunge: «Sulla vicenda, però, andremo sino in fondo come già annunciato. È singolare che a poche ore dal nostro intervento l’Azienda ospedaliera di Cosenza abbia fatto retromarcia su quella concessione, peraltro con inespresse motivazioni, frettolose quanto vaghe e direi criptiche».
In sostanza era accaduto che a Cosenza alle interruzioni volontarie di gravidanza, ovvero agli aborti, non ci si potev più sottoporre all’ospedale dell’Annunziata, bensì in una delle cliniche del gruppo de iGreco, precisamente quella del Sacro Cuore, grazie a un protocollo d’intesa siglato tra l’Azienda Ospedaliera di Cosenza e iGreco Ospedali Riuniti srl.

Immediata era stata la protesta dei deputati pentastellati, dopo la quale l’Asp di Cosenza pare aver fatto un passo indietro, revocando la decisione. Ma evidentemente non basta, così i 5 Stelle annunciano che andranno sino in fondo.

«Occorre accertare – prosegue la parlamentare Dalila Nesci – il ruolo, rispetto alla riferita concessione, svolto dal dipartimento della Programmazione sanitaria, diretto dall’ex sub-commissario ad acta, Andrea Urbani, e gli atti autorizzativi della struttura commissariale e della Regione Calabria alla base della delibera dell’Azienda ospedaliera di Cosenza, revocata in tempi record grazie al controllo che abbiamo esercitato col solito tempismo e rigore».
«Ribadisco – conclude Nesci – l’assoluta gravità della vicenda, che avuti gli atti potrà indurmi a chiedere le dimissioni immediate degli eventuali responsabili. Sarebbe bene che anche il governatore Mario Oliverio esaminasse le carte e si determinasse di conseguenza. Nel Servizio sanitario il privato integra il pubblico, che non può mai favorirlo, soprattutto con atti abusivi ed illeciti».

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