Provvedimento disciplinare per un'intervista, il direttore Cesareo: «Sono accecati»

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Provvedimento disciplinare per un'intervista, il direttore Cesareo: «Sono accecati»

Nel pomeriggio la nostra redazione aveva pubblicato un articolo in cui rivelava la notizia di un provvedimento disciplinare nei suoi confronti a seguito di una intervista rilasciata all’inizio del gennaio scorso. Nella foto, la sede dell’Asp di Cosenza tratta dal sito Qui Cosenza
 
«Sono così accecati da non capire che l’eventuale mio deferimento alla commissione di disciplina potrebbe essere un tentativo di intralcio alla magistratura, visto che la mia intervista è avvenuta su parte delle cose che ho denunciato. E non solo. Intanto giustamente è stato fatto riferimento alla legge del 30 novembre 2017, che evidentemente disconoscono, ma c’è di più: sono stato nominato, da circa due anni e con atto formale, consulente del comune di Cleto per i problemi della sanità e, a quanto pare, Cleto ricade nel territorio dell’ASP di Cosenza, per cui a nome e per conto di quel Comune posso dire ciò che ritengo giusto sui problemi della sanità. Spero solo che la magistratura faccia presto e bene e che valuti anche dal punto di vista penale questo ulteriore attentato alla professionalità, alla democrazia ed alla verità». È questo il commento del direttore sanitario Vincenzo Cesareo postato su un gruppo facebook sotto il nostro articolo in cui si paventa un procedimento disciplinare nei suoi confronti per aver rilasciato una intervista alla nostra redazione in merito alle presunte controversie sulla riapertura dell’ospedale di Praia a Mare (cicca qui per leggere l’articolo).
Il medico cetrarese, attualmente direttore sanitario della struttura sanitaria praiese, non si sbilancia e parla di “eventuale” deferimento alla commissione di disciplina, di fatto né confermando né smentendo la notizia, anche se dalle prove in nostro possesso non solo la notizia sarebbe dunque vera, ma ci sarebbe anche già una data di convocazione.
L’infinito tira e molla tra l’Asp di Cosenza e Vincenzo Cesareo ha origini remote. Già nel 2012 l’allora direttore sanitario dell’ospedale Iannelli di Cetraro si avvalse dei microfoni di Articolo 21, il programma televisivo di Lino Polimeni, per denunciare pubblicamente alcuni presunti illeciti rinvenuti. Come da copione la magistratura non battè ciglio e non intervenne, ma anche l’Asp di Cosenza poté procedere in alcun modo nei suoi confronti, mentre altrove alcuni dirigenti della stessa azienda sanitaria, stando a quanto hanno riferito nel tempo decine di testimoni, in modo ufficioso si facevano firmare dai dipendenti regolamenti interni con la clausola del licenziamento nel caso in cui le notizie inerenti alla vicenda della riconversione dell’ospedale fossero state rivelate alla stampa. Anche quello, per fortuna, si rivelò un tentativo di bavaglio del tutto inutile.