Romanzo di fuoco, la malavita si riprende il territorio: il Sud brucia

0
Romanzo di fuoco, la malavita si riprende il territorio: il Sud brucia

(Fonte foto: dal web)

Di Leonardo Lasala
Dalla Campania alla Calabria, per arrivare alla Sicilia l’estate 2017 sarà ricordata come quella di Ade. Proviamo allora a guardare il tutto con l’immaginazione fervida di uno dei romanzieri di ultimo grido, quelli che passano con disinvoltura dai libri alle fiction, mettendo in scena qualcosa di meno efficace della realtà.
Il post tangentopoli è stato caratterizzato da una sfiducia crescente della gente verso la politica. Una trentina di anni fa, pochi avrebbero immaginato di discutere valutazioni di politica estera ed interna. Oggi si parte da un presupposto (sbagliato): la politica non è né efficiente né efficace e che la maggior parte di chi entra in politica lo faccia per interesse personale. Già il termine “scendere” in politica la dice lunga: la politica vera è qualcosa di alto, di aulico, di importante. E’ presente e futuro allo stesso tempo. Non si scende in politica al massimo si sale per rappresentare tutti i cittadini.
Torniamo ai giorni nostri ed al nostro fantomatico romanziere. Ciò che sta accadendo potrebbe originare una trama dal genere: la malavita lancia un segnale forte alla politica. Il territorio è nostro affermano quelli che sono armati sino al collo. Tra antimafia, anticorruzione e via dicendo complicate le strade che portano alle provvidenze pubbliche?
Ecco che la malavita genera autonomamente “economia”: quando le montagne bruciano, la distruzione comporta la maggiore franabilità dei terreni in condizioni meteo di alluvione. Prevedibile una pioggia di denaro su cui mettere le mani per la “ricostruzione” e messa in sicurezza. La politica non potrà più sostenere che non ci sono provvidenze. La malavita si crea l’economia ed il lavoro per i prossimi anni. Ogni stato di calamità , ogni tragedia ha in se ripercussione di tipo economico.
Prima la Cassa del Mezzogiorno e le grandi bonifiche, poi il post terremoto… ed ancora l’inquinamento delle terre ed ora gli interventi post incendio. Il nostro romanziere con un pizzico di vena umoristica, la definirebbe “finanza creativa”. Ma il quadro non è completo. Per esserlo occorre capire cosa accade nel frattempo sui territori. La risposta più forte in questi casi è il flash mob. Vengono poi le manifestazioni in cui al grido “peace and love” si intimidisce la categoria dei corrotti e tangentisti. C’è poi l’ingrediente contrapposizione territoriale che non manca mai. “E’ colpa del Sud perché sono lavativi” sostengono quelli delle banche salvate. “No è responsabilità del Nord colonialista” rispondono quelli che hanno avuto politici del Sud addirittura Presidenti della Repubblica e che proprio a queste persone non hanno mai chiesto una rendicontazione ultratrentennale .
Indubbiamente questo romanzo ha grande fascino, vedendo in qualche modo tutti coinvolti. Chi per prevaricazione mafiosa, chi per inerzia, chi per incapacità, chi per mere capacità di danza.
Nel frattempo la terra brucia, quella stessa terra che è tra i fattori produttivi di qualsiasi concetto economico. Brucia l’aria e nell’aria centinaia di sostanze tossiche. La gente muore di tumore, perde fiducia nel presente e nel futuro e così facendo vincono sempre gli stessi. Chi ? Quelli del #ROMANZODIFUOCO