Turismo calabrese, ossia, spenna che ti passa

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Turismo calabrese, ossia, spenna che ti passa

di Forbidden

Ogni anno è la stessa storia. I problemi restano gli stessi e non vengono mai risolti. Parlarne diventa un tabù. Il silenzio è la nostra arma migliore. Non si investe in qualità dei servizi, ma aumentano i prezzi. La parola d’ordine è spennare. La cura del turista viene sempre messa da parte.

Cosa salvare dell’estate calabrese?

Niente. Non c’è nulla da dire. Ancora una volta vince l’improvvisazione. Pochi coloro i quali tentano di distinguersi, ma serve davvero a poco.

Luglio è ormai giunto alla conclusione. Si aspetta agosto, ossia, l’alta stagione; ossia, quel momento in cui i prezzi triplicano e in cui si farà di tutto per incassare quel tanto che servirà per sopravvivere al lungo inverno. Gli operatori turistici si trasformeranno in formiche operaie; accumuleranno per superare il letargo economico. Per quindici giorni non esisteranno orari. Da veri uomini d’affari grideranno che il tempo è denaro. Tutto è rimandato a settembre, anzi, a dopo il venticinque agosto, quando finalmente sarà finita.

Passata l’estate ci si potrà lamentare dei disservizi, della sporcizia, dello stress, degli incendi, del mare non sempre limpido. Per il momento, però, il motto è Spenna che ti passa.

Spenniamo signori! Andiamo avanti senza una strategia e una pianificazione, tanto anche per quest’anno ce la faranno i nostri baldi operatori a raccogliere quel poco che serve per superare l’inverno. Fidatevi, è così da sempre.

Perché scrivere di ciò che non va nel periodo estivo? Colleghi giornalisti, facciamoci i fatti nostri. Va bene così. Spenna che ti passa, è questo il turismo Made in Calabria.

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