Calabria | E' nata 'La Lince', la nuova testata giornalistica on line fondata e diretta dalla giornalista Francesca Lagatta

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Calabria | E' nata 'La Lince', la nuova testata giornalistica on line fondata e diretta dalla giornalista Francesca Lagatta

(Una lince immortalata mentre osserva. L’immagine tratta dal sito Il Mondo fra le mani) 
Il presidente del Tribunale di Paola (Cs), la dottoressa Paola Del Giudice, in data 8 giugno 2017 ha ordinato l’iscrizione nel registro della stampa o dei periodici la testata giornalistica on line “LA LINCE“, fondata, edita e diretta dalla giornalista Francesca Lagatta, 32 anni, originaria di Praia a Mare (Cs).
Il portale, momentaneamente, è consultabile all’indirizzo www.francescalagatta.it in attesa di essere trasferito su www.lalince.com, dominio già acquisito da diverse settimane. Mentre per seguire gli aggiornamenti su facebook sarà sufficiente iscriversi alla pagina La Lince – La penna nella piaga Testata giornalistica on line, sulla quale in queste ore si stanno effettuando ancora le ultime modifiche.
Per due anni, la giornalista ha utilizzato il blog (al medesimo indirizzo web) per pubblicare, conservare e dare atto di tutti gli articoli pubblicati nelle diverse testate, cartacee e on line, per le quali ha lavorato negli ultimi sei anni, utilizzandolo come una sorta di raccolta enciclopedica dei suoi lavori. Ma dopo le tragicomiche esperienze maturate nei vari ambienti giornalistici, dai giornali locali a quelli nazionali, dove gli stipendi o i compensi, se e quando arrivano, sono da considerarsi da fame o comunque lesivi della dignità della professione giornalistica, ha deciso di fondarne una tutta sua, autofinanziandosi con l’aiuto di sponsor privati e delle grandi aziende del web.
L’idea è nata durante la crisi dello scorso inverno che ha portato alla chiusura del quotidiano regionale Cronache della Calabria, di cui Lagatta era corrispondente di cronaca e di inchiesta per il territorio dell’alto Tirreno cosentino e dove era giunta dopo aver militato in altre numerosissime redazioni di ogni angolo d’Italia.
Di qui l’apertura di una ditta individuale, la Famnews & Com., con la quale fatturare regolarmente gli introiti maturati e i compensi relativi alle prestazioni giornalistiche di ufficio stampa, ma soprattutto per editare la redazione giornalistica che di lì a poco sarebbe stata registrata presso il Tribunale di Paola. Un percorso burocratico lungo e dispendioso culminato dopo quattro mesi e la raccolta incessante di una dettagliata documentazione.
Ma come è nato e perché il nome “La Lince”? Lo spiega direttamente la direttrice responsabile in una nota:
«Innanzitutto perché la lince somiglia a un gatto, e il gatto, inevitabilmente, rimanda al mio cognome. E poi perché la lince sembra avere tutte le qualità che dovrebbe avere un buon giornalista di inchiesta. I suoi “movimenti” agili e veloci sono indispensabili per la cattura delle sue “prede” ed ha unghie affilatissime. Resiste a qualsiasi condizione metereologica e si muove quasi in maniera impercettibile. Ha vista e udito eccezionali. La lince, inoltre, è un animale solitario, proprio come me, ma non disdegna di cacciare in coppia all’occorrenza. Per me la collaborazione con i colleghi è di fondamentale importanza. In passato, a causa della sua presunta pericolosità, la predatrice è stata perseguitata, proprio come succede a me nei tribunali per via dei miei querelanti e, in alcune regioni, addirittura sterminata, ma la sua presenza, anche di recente, è stata accertata guarda caso sui monti della Sila, in Calabria, la mia regione. In ultimo, navigando nella rete, alla ricerca di informazioni, mi ha colpito assai questa sua caratteristica che è anche un po’ la mia: “La lince difende con determinazione il suo territorio e spesso mostra ostilità contro qualunque predatore vi si introduca per cacciare, dalla faina al lupo”. Così, mi sono detta, con assoluta convinzione: sarà la lince a rappresentare la mia idea di redazione giornalistica».
La redazione si occuperà di ogni categoria di informazione, strizzando l’occhio all’inchiesta.
Di seguito, il documento rilasciato dal Tribunale di Paola.