(Nella foto, il maresciallo Paolo Fiorello. Fonte foto: dal web)
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Dopo l’improvviso ritrovamento del biglietto d’addio a poche ore dal fatto, la Procura di Vibo Valentia ha ritenuto del tutto inutile effettuare l’autopsia che aveva disposto nell’immediato, pur specificando che si trattasse di un atto dovuto. Pertanto oggi i funerali si terranno a Pizzo, alle ore 17, nel Duomo di San Giorgio.
Nessun dubbio dunque sull’origine del gesto che sabato scorso ha spinto il maresciallo della caserma napitina, Paolo Fiorello, a togliersi la vita sparandosi un colpo con la pistola d’ordinanza (clicca qui per leggere la notizia). Nel biglietto di addio il 37enne spiegherebbe ad amici e parenti le regioni di tanta disperazione. Impossibile appurarne il contenuto, soprattutto dopo che la missiva è stata posta al vaglio degli inquirenti titolari del fascicolo d’inchiesta, ma da quanto trapelato dalla stampa locale sembrerebbe che il giovane fosse seriamente preoccupato per le sorti lavorative.
Nel marzo scorso aveva subito un’operazione al malleolo in seguito a un incidente che lo aveva costretto a un lungo e forzato riposo. Tornato a lavoro, era stato costretto ad affidarsi a una stampella, temendo fortemente di non tornare più perfettamente in forma. Ciò avrebbe potuto costargli lo spostamento in un ufficio, che per uno abituato a scandagliare i territori a forza di indagini investigative, potrebbe risultare come una punizione, una costrizione, o addirittura la fine della carriera. Questo, almeno, è quello che avrebbe confidato agli amici più cari, ma nessuno ad oggi sa se i motivi siano da imputare a questa o un’altra vicenda e oltretutto bisogna tener presente che gli esperti parlano sempre e comunque di disagi interiori molto più profondi che le vicissitudini contribuiscono solo a far emergere.
Mercoledì pomeriggio, invece, la salma di Fiorello giungerà nel suo paese natale, a Calatafimi, in provincia di Trapani, dove verrà tumulata.
