(Nella foto, il logo del ristorante)
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Piani della struttura: 4; posti a sedere: 40; dipendenti: 6; barriere fisiche e mentali: zero assoluto. Sono i numeri del primo ristorante con finalità di inclusione sociale, Sapori e Saperi, che al suo interno non contiene barriere di nessun genere. Infatti le persone in carrozzina potranno tranquillamente accedere sia ai piani inferiori, grazie all’installazione di pedane, sia ai piani superiori, grazie all’installazione di carrozzine montascale.
Ma la vera rivoluzione riguarda l’abbattimento delle barriere mentali e dei pregiudizi. I dipendenti della struttura sono sei minorenni, alcuni diversamente abili, altri strappati alla microcriminalità o a situazioni di disagio famigliare che attualmente alloggiano presso la comunità di accoglienza “Lo Scoiattolo” di Sangineto. Lì dentro impareranno a cucinare, a preparare dolci e a servire ai tavoli, provando così a dare un calcio alla sorte alla quale erano stati destinati.
A gestire la struttura, o meglio gli introiti, sarà l’A.I.A.S. (Associazione Italiana Assistenza Spasitici) – sezione Cetraro, attiva da oltre 25 anni sul territorio e presieduta dal dottor Maurizio Arci, il quale ha già assicuoato che i fondi verranno immediatamente reinvestiti per potenziare ancora di più l’associazione e di conseguenza gli aiuti alle persone bisognose.
Tante le persone presenti al taglio del nastro, accorso lo scorso giovedì 6 luglio, tra cui la cosentina Rosita Terranova, mamma di un bimbo di 6 anni gravemente malato, che lotta quotidianamente come una leonessa per l’affermazione e il rispetto dei diritti dei disabili. Questo il suo commento pubblico dopo la partecipazione all’evento:
“La giornata di ieri è stata, per me, una giornata indimenticabile.
Ho avuto la grande fortuna di trascorrere, insieme al mio adorato bimbo, tanti momenti davvero gioiosi.
Enorme è stata la nostra felicità nell’aver potuto condividere questa gioia con persone davvero perbene e di animo nobile.
Nella mia terra è nato il primo Ristorante in cui si preparano ottime pietanze, il cui ingrediente principale è l’amore.
Ringrazio infinitamente chi, insieme al Dottor Antonio Maurizio Arci, ha fortemente voluto e contribuito alla realizzazione di questo “miracolo” calabrese.
Sono certa che, da oggi in poi, tantissimi cuori potranno nutrirsi come meritano.
Il mio è già sazio.
Permettetemi di ringraziare chi, fra Voi, vorrà andare a visitare questa splendida realtà anche solo per andare a salutare tutti quei ragazzi che la rendono tale”.
