La rivoluzione a chiacchiere, Callipo: 'I calabresi popolo dell'armiamoci e partite, bravi solo a lamentarci'

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(Fonte foto: iorestoincalabria.org)
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Pippo Callipo, bandiera della Calabria buona nel mondo, non sa più come farlo capire ai suoi lettori: i calabresi vorrebbero tanto fare la rivoluzione, a patto che la faccia qualcun altro. Già alcune settimane fa ci era andato giù pesante definendo i calabresi, provocatoriamente, un popolo di pecore (clicca qui per leggere la notizia). E chi la rivoluzione la fa tutti i giorni a proprie spese e in perfetta solitudine, sì che può permetterselo di fare una sincera e approfondita analisi sulla società che lo circonda, a costo di sembrare impopolare.
Qualche tempo dopo, una quindicina di giorni fa, l’imprenditore vibonese meglio noto come il re del tonno (Callipo), torna all’attacco, scrivendo dal suo profilo delle parole tanto dure nei confronti dei corregionali quanto veritiere.
Ecco il post apparso sulla sua pagina.
“Siamo bravi a lamentarci continuamente e su tutto. Ormai è un modo di fare. Un sistema di vita. Se azzardi solo la proposta: incontriamoci e organizziamo qualcosa che parta dal basso, diamo forza e coraggio ai giovani, mi si risponde fai tu e dammi notizie. Roba da prenderli a calci nel sedere, amici e conoscenti. E poi, non vogliono esporsi agli occhi di questi ladruncoli di turno ai quali preferiscono continuare a leccare loro il sedere.
Con chi la fai la rivoluzione e quindi la valorizzazione del territorio e dei tesori naturali calabresi? Con gente che ha per motto “armiamoci e partite”?”