Negare non funziona: anche l'Arpacal dice che a Scalea un tratto di mare è inquinato

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Negare non funziona: anche l'Arpacal dice che a Scalea un tratto di mare è inquinato

(Fonte foto: dal web)
Qualche giorno fa la nostra redazione era stata ricoperta da una pioggia di insulti poiché avevamo riportato fedelmente, con tanto di documenti, l’esito delle analisi di un laboratorio privato commissionate da un gruppo di cittadini e turisti (clicca qui per leggere la notizia) preoccupato per le immagini circolate sul web.
Come al solito, erano partite comunque le fantateorie dei lettori omertosi, quella più “convincente” era quella dell’articolo politico studiato a tavolino per favorire qualche altro posto di villeggiatura. Mah.
Fatto sta che oggi non lo diciamo solo noi che le foto del mare sporco sono autentiche, così come il problema dell’inquinamento, ma lo afferma addirittura l’Arpacal, autorevole ente regionale deputato al controllo dell’ambiente. O, almeno, unico ente deputato al controllo.
Questo il messaggio apparso sul sito in mattinata:
“Balneazione 2017: esito sfavorevole in un punto a Scalea (CS)

Con nota trasmessa questa mattina al Sindaco di Scalea (CS), e contestualmente alla Regione Calabria e al Ministero della Salute, il Dipartimento provinciale di Cosenza dell’Arpacal ha comunicato che “nelle analisi effettuate sul campione di acqua di mare prelevato il 17.08.2017 alla stazione di campionamento denominata “100m DX canale Revoce”, è stato rilevato un esito SFAVOREVOLE per il parametro microbiologico “Escherichia coli“, con valore superiore a quello imposto dalla normativa vigente: (Escherichia coli: 1400 UFC/I00 ml (valore limite 500UFC/100ml).
Il Dipartimento Arpacal di Cosenza ha comunicato al Sindaco di Scalea (CS) che “i risultati dei controlli suppletivi, che saranno effettuati al fine di verificare l’entità e la durata dell’inquinamento, saranno comunicati nel più breve tempo possibile””.
Per chi non lo sapesse l’Escherichia coli è un batterio negativo contenuto nelle feci.
La prova provata che negare l’evidenza toglie solo energie che potrebbero essere utilizzate diversamente.
Non sappiamo in realtà se il campionamento delle acque è avvenuto nello stesso punto e nei paraggi di quello effettuato dal laboratorio privato, ma adesso sappiamo con certezza che nel mare di Scalea, e un po’ su tutta la costa tirrenica, le chiazze verdi o marroni non sono sempre fioriture algali come vorrebbero far credere le amministrazioni.

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