Diamante, dagli insulti a bullizzazione e minacce: «Tanto va la gatta al lardo che ci lascia lo zampino»

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Diamante, dagli insulti a bullizzazione e minacce: «Tanto va la gatta al lardo che ci lascia lo zampino»

Ci teniamo a precisare una cosa: i diamentesi sono persone perbene, ospitali, educate e rispettose di leggi e regole. Per cui vi preghiamo di leggere i nostri articoli senza sfociare in sterili pregiudizi su un’intera comunità che non ha nulla a che fare con i comportamenti dei singoli, che potrebbero essere, praiesi, tortoresi, giamaicani, africani o asiatici. Lo dimostra il fatto che tanti diamantesi in questi giorni ci stanno scrivendo in privato mostrandoci piena solidarietà e spiegandoci i presunti motivi che spingerebbero una dozzina di persone circa ad attaccarci pubblicamente. Chiaramente noi non scadiamo nel mero gossip con il solo fine di toglierci qualche sassolino dalle scarpe, siamo giornalisti e ce lo ricordiamo in ogni istante della giornata, pertanto continueremo sempre e solo a raccontarvi fatti attinenti alla sfera pubblica. Tanto ognuno di noi è rimane quel che è anche se vuole far credere altro. O se pensa che gli altri non sappiano.
Detto questo dobbiamo registrare un nuovo episodio di intimidazione nei nostri confronti, benché avvenga tra l’assoluto silenzio dei colleghi dei colleghi interessati a noi solo quando le querele le prendiamo, altri direttamente impegnati a sbeffeggiarci pubblicamente. Alcuni di questi pare che abbiano gli stessi motivi dei cittadini di cui sopra. Altri per fortuna, non ci hanno lasciati soli.
Stavolta, accade che la signora Orietta Soriana Spadaccini metta alla gogna un giovane diamantese che pensa di mettere la scritta Miao (pensate un po’!) sulla bacheca facebook per prendere in giro e bullizzare la direttrice (che di cognome fa Lagatta) come si è deciso nelle ore scorse grazie agli appelli di bacheca in bacheca. Il post è apparentemente innocuo: «O Giovanni Amoroso, è contro il codice di comportamento grullo scrivere MIAO sulla propria bacheca???????? Perché se è così, persevero! MIAOOOOOo».
In realtà lo scopo è chiaro e preciso, ovvero ridicolizzare il giovane che ha la colpa di non prendere parte alla protesta “cittadina” messa in atto contro di noi. Ma per un motivo ben preciso. La colpa di Amoroso è quella di essere stato visto in compagnia della direttrice qualche sera fa proprio a Diamante (l’accompagnava alla macchina insieme al fidanzato dopo aver assistito a un concerto), e per questa era già stato redarguito pubblicamente da Gianfranco Caridi, uno dei commentatori della famigerata conversazione grazie alla quale si è innescato questo circolo vizioso di odio e rabbia che sta fruttando alla nostra direttrice rischio e pericolo per la propria incolumità.
«Dove lo hai visto scritto», si difende Amoroso, «Come ti ho ripetuto più volte, tu credi di essere furbo, io sono intelligente. L’abisso ci separa, se dio vuole!» risponde la donna, che è la cognata della consigliera comunale di maggioranza Ornella Perrone, anch’ella impegnata nella campagna di bullizzazione contro la direttrice de La Lince al grido di «sono colpevole, denunciatemi». Evidentemente denunciare un episodio, ovvero, rimettere le decisioni nelle mani della Legge, è considerata come una minaccia in una terra dove non è fondamentale conoscere norme e leggi, appunto, ma il politico che conta. La signora Perrone, carica pubblica istituzionale, si vanta goliardicamente di “sfidarci” pubblicamente e “provocarci” chiedendo di essere inserita nella lista dei “denunciati”. Sì, è un’amministratrice.
«Sarò libero di non non far numero ad alcuno?» incalza ancora Amoroso, chiedendo se è necessario scrivere Miao sulla bacheca oppure deve rassegnarsi all’emarginazione. Spadaccini cambia discorso ma affonda il colpo: «Il proverbio dice anche:”Tanto va la gatta al lardo che ci lascia lo zampino”», facendo probabilmente riferimento alla direttrice grazie al fantasioso e originalissimo gioco di parole sul cognome della stessa. Oppure proprio ad Amoroso, che se continua ad avere questo atteggiamento ribelle… potrebbe lasciarci lo zampino.
Ora, sarà pure che prima o poi ci lascerà lo zampino Francesca Lagatta, ma per il momento pare che abbia lasciato solo il segno, considerato che decine di persone stanno impegnando il proprio tempo (inutilmente) provando a intimorirla grazie alla bullizzazione di gruppo.
Quanto al giovane Giovanni Amoroso, persona perbene e totalmente estranea ad ogni fatto riconducibile alla redazione, giunga la nostra più sincera solidarietà, scusandoci per averlo trascinato involontariamente in questo turbine di odio e violenza psicologica che non dipende.
Di seguito il post della signora Spadaccini e un’altra breve carrellata di perle che ci riguardano.






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