Webeti e vomitatori di odio social, è questo il futuro dei nostri figli?

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Webeti e vomitatori di odio social, è questo il futuro dei nostri figli?

(Fonte foto: dal web)
Dopo i fattacci di Rimini l’opinione pubblica si è mobilitata tutta per richiedere più sicurezza, controlli più serrati e pene esemplari per i colpevoli. Costituitisi i due fratelli nord africani, rispettivamente di quindici e sedici anni, è bastato poco per risalire agli altri membri del branco che hanno pestato a sangue il turista polacco e violentato la sua compagna ed in un secondo momento una transessuale.
Tutto nella norma, si fa per dire, fino a quando i profili facebook dei due fratellini non sono stati presi di mira dal popolo del web, che in preda ad un sacro furore si è scatenato con mille coloriti epiteti ed offese di ogni tipo, anche offese fortemente xenofobe.
Certo, è risaputo che la madre degli imbecilli sia sempre incinta e che webeti e leoni da tastiera sfogano così la rabbia repressa che non riescono a scaricare nella vita quotidiana, ma ancora più assurdo è che c’è gente, intellettuale, che stamane tramite le pagine di noti quotidiani si è scagliata fortemente contro la miriade di commentatori da bar ed in difesa di quelle bestie, che a definirli bestie si fa un offesa grave a tutta la fauna del pianeta.
Dov’è finito il buon senso? Come dovrebbero sentirsi vittime e parenti delle vittime di quella nottata di violenza riminese leggendo che esistono persone in grado di difendere i loro aguzzini, come se un offesa scritta a distanza su un social possa essere più grave di ciò che hanno subito e che probabilmente cambierà per sempre le loro vite?
Che tipo dii moralità può giustificare azioni tanto gravi ed irrispettose dei più basilari cardini del vivere comune e della libertà dell’individuo? Neanche nel medioevo.
Non ci dilunghiamo perché facile è a questo punto scadere nel populismo più becero e vi lasciamo con una semplice domanda: è davvero questo il tipo di Paese in cui vogliamo crescano i nostri figli?
di Albino Console
Albino Console, 37 anni, si è diplomato al liceo classico Aldo Moro di Praia a Mare e si è laureato in Infermieristica ed Ostetricia presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, specializzandosi in seguito in rianimazione cardio polmonare d’urgenza e maxi emergenze. Dopo aver lavorato presso un ospedale d’eccellenza del sud Italia e privatamente sull’alto Tirreno cosentino, si dedica all’attività di blogger per la testata giornalistica on line La lince – La penne nella piaga, con maggiore riguardo per gli argomenti che riguardano la sanità del suo territorio. Da qualche tempo ha intrapreso il percorso che lo porterà a diventare un giornalista pubblicista e a breve pubblicherà il suo primo romanzo.  

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