Relazione Dia, 2° semestre 2016: mappa 'ndrine calabresi – mandamento jonico

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Relazione Dia, 2° semestre 2016: mappa 'ndrine calabresi - mandamento jonico


Nel versante jonico è confermata la leadership delle “locali” di Platì, San Luca, Africo, Siderno e Marina di Gioiosa Ionica.
Scendendo ad un analisi di dettaglio delle aree a maggior concentrazione criminale, va innanzitutto rimarcata, a Platì, la forte presenza dei BARBARO-TRIMBOLI-MARANDO e a San Luca dei NIRTA-STRANGIO – e PELLE-VOTTARI.
Con particolare riferimento proprio ai PELLE-VOTTARI è significativa, di contro, la sinergia registrata nel semestre tra questi e il gruppo TAMARISCO di Torre Annunziata, entrambi oggetto di investigazioni da parte della Guardia di Finanza.
Le indagini, coordinate dall’A.G. di Napoli e più diffusamente descritte nel capitolo dedicato alle organizzazioni campane, hanno portato, nel mese di novembre, all’esecuzione di 8 provvedimenti cautelari in pregiudizio di sodali delle due consorterie, in affari per rifornire di cocaina il mercato partenopeo.
Proseguendo, ad Africo si registra la primazia della cosca MORABITO-PALAMARA-BRUZZANITI che annovera significative propaggini in Lombardia, Campania, Abruzzo ed Emilia Romagna, mentre a Siderno è operativo il clan COMMISSO, contrapposto ai COSTA.
A Marina di Gioiosa Ionica viene segnalata l’operatività delle cosche AQUINO-COLUCCIO e MAZZAFERRO, i cui interessi spaziano dal traffico di stupefacenti – esercitato attraverso significative saldature criminali tra il centro-nord dell’Italia e Paesi del nord Europa, del Sud America e dell’Australia – al controllo di importanti iniziative economiche.
Emblematica, in proposito, l’operazione condotta nel mese di ottobre dalla Guardia di Finanza, convenzionalmente denominata “Rent”, che ha fatto emergere la capacità degli AQUINO – COLUCCIO e dei PIROMALLI-BELLOCCO di permeare il tessuto economico lombardo e di cui meglio si dirà nei paragrafi successivi.
A Gioiosa Ionica sono attive le cosche SCALI-URSINO (il cui core business è costituito dal traffico di armi e di stupefacenti), federate con i COSTA-CURCIARELLO di Siderno e la famiglia JERINO’.
Nel comune di Monasterace ed in quelli limitrofi di Stilo, Riace, Stignano, Caulonia e Camini, opera la cosca RUGAMETASTASIO-LEUZZI, alleata della ‘ndrina GALLACE, attiva a Guardavalle (nel basso catanzarese ionico).
Il Comune di Caulonia si caratterizza, invece, per l’operatività della cosca VALLELONGA. Le consorterie in argomento sono state, nel tempo, duramente colpite dal filone investigativo denominato “Confine”, la cui ultima tranche, denominata “Confine 2” 211, è stata portata a termine dall’Arma dei Carabinieri nel
mese di ottobre, con l’esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare eseguita nei confronti di 14 soggetti della cosca RUGA.
L’indagine, oltre a definire l’organigramma del sodalizio, individuandone l’esponente di vertice, ha fatto emergere la violenza criminale del gruppo ed il grado di assoggettamento della popolazione del posto, pressata da una costante azione estorsiva.
Il comprensorio di Locri resta suddiviso tra le cosche dei CORDI’ e dei CATALDO; nel comune di Sant’Ilario dello Jonio è attiva la cosca BELCASTRO-ROMEO; nel comune di Careri sono operative le famiglie CUA-RIZIERO, IETTO e PIPICELLA, legate alle vicine e più potenti cosche di San Luca e Platì, mentre nel comune di Bruzzano Zeffirio è attiva la cosca TALIA-RODA’.
Nei comuni di Ardore, Antonimina, Canolo, Ciminà e Cirella di Platì sono presenti rispettivamente i VARACALLI, RASO, NESCI, FABIANO e ROMANO. Proprio un elemento di spicco della cosca ROMANO è stato destinatario, nel mese di ottobre, di un provvedimento di confisca di due aziende e cospicue disponibilità finanziarie, per un valore di circa 7 milioni di euro, eseguito dalla D.I.A. tra i territori di Reggio Calabria e Mantova.
Il soggetto, emerso nell’ambito delle operazioni “Saggezza” e “Ceralacca”, grazie alle ditte di cui era titolare operava nel settore dell’edilizia pubblica, favorendo gli interessi dell’organizzazione in Calabria, nel Nord Italia e all’estero, segnatamente in Romania, dove era stata insediata un’unità locale.
A fattor comune, la principale forma di finanziamento delle cosche del “mandamento ionico” si conferma il traffico internazionale di stupefacenti, alla cui realizzazione concorrono affiliati latitanti, non di rado rifugiatisi oltre confine.
Fonte: Direzione Investigativa Antimafia

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