Saltano le convenzioni del 118, contro l'Asp Cosenza un esposto alla Dda di Catanzaro

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Saltano le convenzioni del 118, contro l'Asp Cosenza un esposto alla Dda di Catanzaro

L’associazione Congregazione di Misericordia di Diamante sul piede di guerra, esposto alla Dda con nomi e cognomi dei presunti responsabili del sistema illecito con cui si gestirebbe l’Asp di Cosenza
 
Prende sempre più una piega poco piacevole e con risvolti legali sempre più seri la vicenda della gestione del 118 e dell’assegnazione delle varie postazioni a soggetti esterni all’ASP. Il 2017 è un anno che è iniziato male per la direzione generale ASP di Cosenza e, a quanto pare, finisce peggio.
In questi giorni, infatti, è fissata la scadenza delle varie convenzioni che legavano l’ASP ad alcune associazioni di volontariato del territorio e il relativo rinnovo delle stesse; fin qui nulla di strano se non fosse che alcune associazioni, già precedentemente escluse immotivatamente dalle convenzioni, restano ancora fuori mentre le associazioni finora presenti continuano a mantenere e consolidare una sorta di monopolio reso possibile da atteggiamenti della direzione generale ASP denunciati come anomali soprattutto dalla Congregazione di Misericordia di Diamante.
È l’associazione di Diamante (esclusa dapprima dalla postazione di Diamante, “appositamente soppressa nonostante la sua elevata utilità da sempre riconosciuta dalla stessa ASP” – come si legge in una nota diramata dalla stessa onlus – e successivamente dalla postazione estiva di Scalea a favore, invece, di altra associazione della pre-Sila) ad aver richiesto l’intervento della DDA attraverso una serie di dettagliati esposti che descrivono il sistema di organizzazione esterno del 118 provinciale con l’indicazione analitica della storia che ha portato la stessa ad essere esclusa dal sistema di emergenza urgenza 118.
A quanto pare, questa volta, l’associazione di Diamante fa nomi e cognomi di quelli che considera i diretti responsabili del meccanismo portato all’attenzione dello stesso procuratore Gratteri, non risparmiando o escludendo nessuno dei vertici dell’ASP e della stessa organizzazione provinciale del 118 al cui vertice è il dottor Borselli, già precedentemente condannato in via definitiva per omicidio colposo e alla guida della centrale operativa 118 non come vincitore di concorso, come norma vorrebbe, ma attraverso una serie di incarichi più volte rinnovati e spesso contestati da altri suoi colleghi detentori di validi titoli.
Sembra che i vertici dell’associazione non si limitino a fare i nomi dei presunti responsabili ma descrivano molti aspetti della gestione 118 che hanno, di fatto, portato a creare un vero e proprio monopolio a favore di poche associazioni, dallo Ionio al Pollino, passando per Cosenza e arrivando al Tirreno. L’ulteriore richiesta di essere sentiti come persone informate dei fatti è stata avanzata all’attenzione del dottor Gratteri e, presumibilmente, tale ultima circostanza solleverà un ulteriore ed ennesimo polverone a carico dell’ASP di Cosenza e dei suoi vertici.
 

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