Note a margine della visita di papa Francesco in Cile e Perù

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di Francesco Zanardi
 
La visita apostolica di papa Francesco in Cile e Perù è stata un termometro fin troppo indicativo di quella che è la reale percezione delle masse, non nei confronti della fede, ma di chi dovrebbe rappresentarla.
Le foto dei due siti dove il papa ha incontrato i fedeli parlano da sole mostrando non solo quella che è stata la reale affluenza, ma chiaramente anche quale fosse l’aspettativa di pubblico che nei fatti è stato 6-7 volte inferiore al previsto.
Il pesante dissenso popolare già precedente alla partenza di Bergoglio avrebbe fatto riflettere chiunque sul fatto che forse, quel viaggio non era opportuno, forse era addirittura provocatorio e il buonsenso avrebbe portato chiunque a rimandare, magari, prima concretizzando qualcuno dei tanti proclami mediatici fatti in precedenza che proprio in questo caso sono stati la miccia che ha fatto detonare le proteste.
I risultati di quel viaggio si sono letti persino sulla stampa italiana, chiese date alle fiamme, la protesta dei Mapuche , il lancio di oggetti, i fischi e offese contro il papa, la manifestazione non violenta delle vittime finita con la repressione da parte dell’autorità cilena, insomma un viaggio che come era prevedibile è finito in qualcosa che va ben oltre qualsiasi messaggio di pace.
Nel suo viaggio ha anche oltraggiato in più occasioni le vittime, con quelle del sacerdote Fernando Karima che gli chiedevano conto del perché il vescovo Barros, malgrado le accuse di insabbiamento fosse stato addirittura promosso, negando di riceverli, rispondeva con una frase arrogante e vigliacca come lui stesso, “portatemi le prove”.
Nel frattempo oltre oceano, nello Stato della Città del Vaticano fanno sapere che va tutto alla grande !
Padre Zollner dichiara addirittura che “il Papa sana le ferite delle vittime di abusi”, lo fa a seguito di un incontro tra il pontefice e due sole vittime, incontro contestatissimo per il quale i rappresentanti delle vittime di diversi paesi denunciano essere stato discriminante, perché organizzato in segretezza e senza interpellare nessuna delle rappresentanze, che in una lettera indirizzata a Bergoglio dal titolo RIPUDIO avanzano le loro contestazioni.
Un incontro quindi dubbio, che la Santa sede dice esserci stato, ma che nessuno ha potuto testimoniare sia avvenuto realmente, a meno che qualcuno non voglia ancora fidarsi delle loro dichiarazioni… In questo caso…
 

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