Vicenda demanio, Lomonaco risponde a Praticò: «Mi rifiuto di fare cabaret in piazza»

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Vicenda demanio, Lomonaco risponde a Praticò: «Mi rifiuto di fare cabaret in piazza»

L’ex sindaco di Praia a Mare Carlo Lomonaco. Fonte foto: Rete3 Digiesse
 
“Ho letto  tutte le esternazioni del Sindaco successive al mio pubblico incontro del 10 marzo scorso.
Ho ascoltato anche quella relativa alla nuova sfida che con tono rancoroso e fare minaccioso, attraverso la emittente televisiva locale RETE tre Digiesse, è stata rivolta alla mia persona.
Non accetto la provocazione e mi rifiuto di fare cabaret in piazza, anche perché ritengo la sfida del Sindaco: dannosa, inconcludente e anacronistica.
Dannosa,  perché offrirebbe  solo spunti per accrescere le divisioni profonde, già esistenti nella nostra comunità, che avrebbe invece  solo bisogno di pacificazione e serenità.
Inconcludente e anacronistica, perché gli argomenti che in essa si sarebbero dovuti trattare …cioè la valutazione e l’analisi di presunti bilanci falsi…. sono competenza di organismi ed Enti sovracomunali – la Corte dei Conti e la Prefettura-  ENTI che hanno già esaminato le presunte irregolarità segnalate da Praticò negli anni 2011 e 2012, e non hanno ravvisato la necessità di muovere nessun tipo di contestazione al sottoscritto e alle sue amministrazioni.
Appare comunque singolare che il sindaco mi sfidi su temi diversi da quello del demanio…  forse  su questo argomento non ne ha di validi ?
Ma Ritorniamo sul punto e Parliamo  di Demanio!
Se ho deciso di promuovere l’incontro pubblico dello scorso 10 marzo, l’ho fatto solo perché costretto a difendere me e le mie amministrazioni da presunte irregolarità di cui, a dire del Sindaco Praticò, ci saremmo resi responsabili nel corso delle attività espletate per cercare di portare a compimento l’iter attuativo della legge 113/83.
In quell’incontro non ho accusato nessuno…ho solo cercato di offrire una verità documentale  che, senza ombra di dubbi, avesse potuto chiarire l’assoluta trasparenza delle nostre attività, tutte svolte e finalizzate all’interesse esclusivo  dell’Ente e dei tanti cittadini aventi diritto ad una soluzione positiva e definitiva della vertenza demanio.
Dalle esternazioni, a più puntate, pubblicate sulla pagina fb del Comune , mi sono accorto però  che  per il Sindaco la documentazione di atti pubblici, benché cronologicamente completa, offerta per dimostrare la correttezza del nostro operato, è stata come al solito oggetto di personali interpretazioni, alquanto discutibili, e, mio malgrado, sono costretto a dover intervenire nuovamente sulla vicenda per alcune precisazioni doverose.
Il Sindaco nelle sue esternazioni del 13 e 16 marzo scorsi mi chiede perché il questionario è stato inviato a 466 persone,  e perché, prima di inoltrarlo, non abbia io verificato se le persone destinatarie fossero quelle legittimate a riceverlo in conformità a quanto previsto dall’art.3 della legge 113/83.
Preciso ancora una volta che il questionario  aveva  natura conoscitiva ed è stato inviato a 466 persone, perché agli atti del comune, risultava che tante fossero le persone interessate alla vicenda demanio o in qualità di proprietari /eredi singoli , o , in quasi 200 casi, nella qualità di proprietari o eredi in condomino/comproprietà di fabbricati o sua porzione, insistenti su terreno , facente parte del compendio ex legge Praia.
La funzione del questionario era  solo  quella di valutare la volontà di aderire ai termini della proposta transattiva, già accettata dal CC nella delibera n.38/2010,  e soprattutto di conoscere la situazione di fatto di coloro che occupavano il compendio, per verificare la fattibilità giuridica , economica e finanziaria dell’operazione , prima di poter procedere alla definizione della compravendita.
Solo a seguito di questa verifica,  preso atto della  positiva volontà di andare avanti nella trattativa con il demanio, espressa  dall’85% degli interpellati,  il CC ,  con una serie di atti,  ha deciso di proseguire nella suddetta trattativa, deliberando la volontà dell’Ente di acquistare il Compendio, e contestualmente , a tutela e garanzia dei suoi interessi, stabilendo  anche alcune regole ed adempimenti da assolvere e far rispettare prima di arrivare alla sottoscrizione dell’atto di compravendita e precisamente i paletti più importanti prefissati erano:

  • la valutazione della “fattibilità della transazione, secondo quanto stabilito dal punto “i” della delibera CC n. 38/2011..
  • La validazione nei modi e nei termini previsti dal Codice Civile delle proposte irrevocabili di acquisto, sottoscritte da tutti gli occupanti interessati, secondo quanto indicato al punto h della delibera CC n. 38/2011
  • La verifica da parte del CC della congruità e dell’esattezza dei dati contenuti nel questionario sottoscritto dagli occupanti del compendio, accertando :
  • se tutti gli interessati all’acquisto avessero effetivamente i requisiti per poterlo fare, in accordo con quanto richiesto dall’art. 3 comma 1 della legge 113/83;
  • se le indicazioni e le descrizioni contenute e sottoscritte nel questionario, oltre che nelle proposte irrevocabili di acquisto, fossero effettivamente rispondenti alla reale consistenza del lotto da acquistare;
  • se i fabbricati, esistenti alla data del 1.12.1981 sulle aree da acquistare, fossero stati realizzati in modo conforme alle prescrizioni dello strumento urbanistico;
  • se tutti i cittadini interessati alla vertenza demanio avessero rilasciato la “liberatoria” stabilita e richiesta dall’Amministrazione Praticò nella delibera GM n.85/2014, al fine di garantire l’Ente dalla promozione di ogni possibile contenzioso in essere o futuro da parte degli occupanti.

 
Tutti questi paletti vincolanti, come chiaramente risulta dalle deliberazioni del CC n. 38/2011, n.4/2012 e successive, non potevano essere previsti nel questionario, sig. Sindaco, ma dovevano essere verificati e fatti osservare entro il mese di luglio del 2012 , o,comunque,  sicuramente prima della sottoscrizione  dell’atto di compravendita del Compendio  in un arco temporale in cui, Le ricordo  Sindaco, la mia Amministrazione aveva già cessato il suo mandato e, volendo,  invece ,la Sua, laddove  avesse riscontrato il venir meno dei presupposti di fattibilità e convenienza dell’intera vicenda “Demanio”, avrebbe potuto tranquillamente annullare tutto e valutare ipotesi alternative.
Sig. Sindaco a proposito  della sua esternazione del 15 marzo.
Perché attribuisce alla mia amministrazione la responsabilità delle cause di usucapione che sono state promosse in questi ultimi mesi nei confronti dell’Ente?
Lei afferma che sarebbe stato possibile prevenirle,  se solo fosse stata inserita nelle proposte irrevocabili di acquisto una clausola mediante la quale il proponente avrebbe dovuto dichiarare di rinunciare all’usucapione eventualmente maturata.
Tale rinuncia, sindaco, forse ha dimenticato che era  ed è già presente negli atti, perché richiesta e sottoscritta nel questionario conoscitivo che la mia amministrazione aveva inviato agli occupanti!!!
E quindi, a conferma dell’impegno di rinuncia già assunto,  prima della sottoscrizione dell’atto di compravendita, non si sarebbe potuto evitare  l’instaurarsi di qualsiasi   contenzioso, se solo fossero state  acquisite  le liberatorie/ rinuncia , firmate e sottoscritte da tutti gli interessati all’acquisto dei lotti occupati, così come previsto e stabilito nella delibera della sua giunta n.85/2014?
Ho volutamente lasciato per ultime le due esternazioni del 12 e 14 marzo, perché mi sono sembrate le più assurde.
Premesso che, come già affermato  all’inizio di queste mie puntualizzazioni ,  in nessuna parte del mio intervento dello scorso 10 marzo, ho  inteso imputare al Sindaco la responsabilità di non aver seguito i consigli del Notaio Lomonaco in ordine alla stipula del contratto di compravendita.
Ho solo detto che se, a quasi due anni dall’atto di acquisto del compendio da parte del comune, la stragrande maggioranza di coloro che sarebbero stati titolati a farlo, non  ha deciso di stipulare gli atti di acquisto, probabilmente non lo ha fatto perché preoccupata dai dubbi esistenti sulla validità dell’atto di compravendita, sottoscritto tra il comune e l’agenzia del demanio.
Dubbi esternati  dal Notaio Lomonaco nella lettera aperta ai cittadini e al Sindaco Praticò prima della stipula dell’atto e dopo la pubblicazione dell’avvenuta approvazione da parte del CC dello schema  dell’atto di acquisto…
Sindaco… Lei mi invita a riportare la giustezza dei fatti, osservando che la lettera del Notaio Lomonaco avrebbe contenuto osservazioni, ricevute, a suo dire, solo 4 giorni dopo la stipula dell’atto avvenuto a Rende il 22 aprile,  e perciò tardive e non nei fatti “volte a tutelare le persone interessate alla questione Praia”.
La polemica sulle date è sterile e smentita dalle seguenti circostanze…

  • Tutti i cittadini di Praia, compreso il Notaio Lomonaco, erano stati invitati , tramite

la  pagina Fb del Comune ad assistere alla stipula dell’atto di compravendita fissato  per il giorno 27.04,2016 e quindi in nessun modo potevano sapere che l’atto fosse già stato stipulato in precedenza a Rende 5 giorni prima

  • L’articolo apparso sul Quotidiano in data 7.04.2016, cioè prima della stipula dell’atto, confermava la conoscenza da parte del Sindaco delle perplessità e dei dubbi  circolanti a Praia circa la regolarità dell’atto;
  • Ancora ….nella nota pubblica del 5.05.2016, indirizzata al Notaio Lomonaco, il Sindaco ammetteva di essere  stato a conoscenza del tipo di contratto per l’atto da stipulare con l’Agenzia del Demanio, elaborato e prospettato ad Altri da parte del Notaio Lomonaco, e, però, avendo preso contezza che l’impostazione data all’atto non avrebbe tutelato appieno gli interessi del Comune e assicurato l’attuazione di quanto prescritto dalla legge 113/83, per portare avanti le proprie tesi si era rivolto ad altro Notaio, non essendo in alcun modo vincolato nei confronti del Notaio Lomonaco, e non essendo tenuto ad avere il suo permesso….

Mi permetto  ancora di ricordarle Sindaco,  che non poteva non sapere come la pensasse il Notaio Lomonaco , atteso che,  sin dalle prime settimane del suo mandato, proprio  lei, nella sala del Consiglio comunale, alla presenza mia, dell’Ing. Di Girolamo e dell’avv. Arnone dell’Agenzia del Demanio di Cz , pur senza un formale incarico,  aveva chiesto allo stesso notaio di continuare a collaborare con il ns. Ente sulla vicenda Demanio, in continuità con quanto aveva già  fatto durante la mia amministrazione.
In risposta poi al fatto che avrei cambiato idea rispetto a quanto stabilito nella delibera n. 3 del 21.03.2012… Le assicuro e confermo che non ho mai cambiato opinione.
Sono più che mai convinto che Oggetto della vendita sarebbe dovuta essere il trasferimento del compendio, con espressa esclusione dei fabbricati su di esso esistenti… ed è esattamente quello che si sarebbe dovuto trasfondere nell’atto pubblico del 22.04.2016.
Ma quanto riportato all’art.7 del suddetto atto  che testualmente recita “Detti beni sono venduti ed acquistati nello stato di fatto in cui attualmente si trovano, con tutti gli inerenti diritti, azioni, ragioni, accessioni e pertinenze, “”
Non le pare Sindaco  che tale articolo rappresenti un tipo di vendita diverso da quello prospettato nella delibera assunta dal Consiglio Comunale in data 21.3.2012?
Non ravvisa la differenza  esistente tra vendita del solo terreno, con esclusione dei fabbricati su di esso insistenti e  vendita del terreno con le accessioni, cioè con i fabbricati che invece sarebbero dovuti essere  stati esclusi dalla vendita????
Sindaco… non sono io che ho cambiato idea… forse è lei che ha preferito un tipo di atto diverso!
IN CONCLUSIONE , INVECE DI PENSARE A IMPROBABILI DUELLI, METTENDO DA PARTE TUTTE LE POLEMICHE, CHE SICURAMENTE NON AIUTANO A RISOLVERE LA DIFFICILE SITUAZIONE CHE SI E’ VENUTA A CREARE, FORSE E’ NECESSARIO CHE SI PERSEGUANO TUTTE LE VIE UTILI PER RASSERENARE L’AMBIENTE E PER RIDARE FIDUCIA A TUTTI  I CITTADINI INTERESSATI ALLA VERTENZA.
COME HO GIA’ DETTO NELL’INCONTRO del 10 marzo  le soluzioni esistono e non mi arrogo certo io il diritto di indicarle, perché Spetta al Sindaco e alla sua amministrazione trovarle con buona volontà e forse anche con un pizzico di umiltà…
Quello che  mi posso  permettere di dirle,  Sindaco, sempre in risposta a quanto  da LEI affermato  nelle sue esternazioni…. Non è necessario strappare l’atto.
Se un atto notarile è in qualche modo viziato, può essere rettificato o riprodotto in una nuova forma che eventualmente elimini le criticità riscontrate, a beneficio non solo dei cittadini interessati, ma anche dell’Ente Comune”.
Carlo Lomonaco