Praia, chiusura del Ppi scongiurata (per ora): dramma evitato grazie a un medico

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Praia, chiusura del Ppi scongiurata (per ora): dramma evitato grazie a un medico

Il punto di primo intervento di Praia a Mare non chiuderà. Almeno per ora. La chiusura del reparto, prevista nei primi giorni di maggio, è stata scongiurata grazie alla buona volontà di un medico in servizio al 118 che di sua spontanea volontà ha chiesto di sostituire uno dei quattro medici, la cui assenza avrebbe portato alla drammatica cessazione di ogni attività.
 
Le cose erano andate in questo modo. Nel marzo scorso, subito dopo le elezioni politiche, tra trasferimenti disposti dall’Asp di Cosenza, degenza e dimissioni, il numero dei medici in servizio al punto di primo intervento era stato ridotto all’osso: soltanto quattro medici a coprire turni di 24 ore al giorno, 7 giorni su 7, nel rispetto della norma vigente, che esige la presenza di due medici a turnazione. Che tradotto vuol dire turni di lavoro massacranti, ferie e malattie da guardare da lontano, come un miraggio.
La stampa locale aveva divulgato la notizia e lanciato l’appello, o si trovano i medici o il unto di primo intervento chiuderà, in previsione del fatto che uno dei quattro medici rimasti al ppi avrebbe dovuto lasciare il posto a breve. Ma nonostante le richieste di aiuto della direzione sanitaria del capt praiese, dall’Asp non si erano nemmeno degnati di rispondere. Le beghe politiche, i dissidi interni e personali hanno fatto il resto, graduatorie dalle quali attingere personale medico al momento non ce ne sono e il silenzio assordante della politica aveva fatto temere il peggio, soprattutto in vista dell’estate e di uno spropositato aumento di turisti sul territorio.
Per fortuna la notizia della possibile chiusura del ppi è giunta anche a un medico attualmente in servizio al 118, il quale, con un forte senso del dovere e di responsabilità, ha dato la sua disponibilità a sostituire il medico che in queste ore ha lasciato o sta per lasciare il reparto. Disponibilità alla quale la direzione sanitaria non è rimasta indifferente, assoldando subito l’uomo.
Per il momento, dunque, pericolo scampato, ma non si può certamente parlare di lieto fine. Il rinvio della chiusura del ppi, infatti, non elimina il grave problema della carenza di personale medico, il quale dovrebbe raggiungere almeno le 9 unità affinché si possa parlare di  legittimità e e garanzia dei turni di riposo.
Per adesso si va avanti come si può, stringendo i denti e i pugni per anestetizzare quel senso di impotenza e rabbia, aspettando tempi migliori e una presa di coscienza da parte di tutti coloro che stanno contribuendo allo sfascio della sanità altotirrenica.