Turismo a Praia a Mare: violenta rissa in un locale in pieno centro e botte da orbi ai semafori

Camorristi e malavitosi in vacanza a Praia a Mare sono come certi noti rotoloni di carta igienica: non finiscono mai

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Turismo a Praia a Mare: violenta rissa in un locale in pieno centro e botte da orbi ai semafori

Quando due giorni siamo stati svegliati dalla tragica notizia dell’omicidio sulla Riviera dei Cedri, nella nostra redazione abbiamo impiegato un bel po’ di tempo prima di capire dove erano avvenuti realmente i fatti. Le prime frammentarie informazioni che erano pervenute, infatti, parlavano di Praia a Mare come teatro della tragedia e non della città dei murales. Qualcuno ne era era fortemente convinto.

 

Il perché lo abbiamo capito qualche ora più tardi. Nelle stessa notte, il 22 agosto, un’ora prima della drammatica rissa a Diamante avvenuta intorno alle 4 del mattino, un’altra tra bande rivali di “turisti” della periferia di Napoli, avevano dato vita a un episodio che solo per poco non sarebbe sfociato anche questo in tragedia. La notizia si è sparsa velocemente e quando il mattino successivo si è parlato di omicidio, qualcuno aveva collegato i due episodi, era certo che che la rissa avesse lasciato una scia di sangue. Cosa che comunque non è avvenuta.

Chi ha assistito personalmente al fatto (la nostra redazione dispone delle prove del testimone sulla scena, ndr), racconta che due famiglie o fazioni avrebbero cominciato a stuzzicarsi mentre consumavano un drink seduti ognuno al proprio tavolo di un locale della cittadina. Di lì a poco gli animi si sarebbero infuocati a tal punto che dalle parole si sarebbe passati ai fatti. Gli altri clienti si sarebbero alzati in fretta e furia per sottrarsi alla violenza.

Il momento clou si sarebbe registrato quando uno dei delinquenti si sarebbe recato in auto con la promessa, urlata a squarciagola, di prendere un’arma. Qui finisce il racconto del nostro testimone oculare, cittadino praiese, che alla visione di quella scena si sarebbe sentito male e si sarebbe allontanato. Pertanto non conosciamo il prosieguo della vicenda. (***QUESTA VERSIONE DEI FATTI È STATA SMENTITA DAL TITOLARE DELL’ESERCIZIO COMMERCIALE, IL QUALE CI RACCONTA LA SUA VERSIONE DEI FATTI COME RIPORTATO IN FONDO ALLA PAGINA. COM’È SUO DIRITTO CONCEDIAMO LA REPLICA).

Ma i camorristi e i malavitosi in vacanza a Praia a Mare sono come certi noti rotoloni di carta igienica, non finiscono mai, e pertanto pochi minuti fa una turista di origine romane ci informa di un altro gravissimo episodio accaduto nelle scorse ore. «Questa notte, mentre prestavo assistenza a una persona in un’abitazione di Praia, ho sentito improvvisamente delle urla. Mi sono affacciata e ho notato delle persone che scappavano a piedi. Ci ho messo qualche secondo a capire che c’erano due auto ferme al semaforo e un gruppo di persone le prendeva a calci e pugni».

 

DIRITTO DI REPLICA – art. 8 della legge sulla stampa 47/1948

*** Il titolare del bar ha voluto rilasciare la sua testimonianza raccontando la sua versione fatti, che sembrerebbe in totale contrapposizione con il racconto del testimone. Noi la pubblichiamo, com’è nostro dovere, per come ci è stata fornita: «Non c’è stata nessuna rissa, ma solo un diverbio a parole tra due persone… che tra l’altro si è placato subito, tanto che che le forze dell’ordine, chiamate per prevenire qualsiasi ulteriore episodio e arrivate tempestivamente, non hanno riscontrato niente».

La dinamica dell’episodio raccontata dal proprietario del bar

Nessun arma nella vicenda e nessun delinquente abituale, almeno stando a questa versione, ma un gruppo di ragazzi, per giunta clienti abituali, che sarebbero stati infastiditi dai commenti di un passante, visibilmente alticcio. Tra uno dei clienti seduti al tavolo e il passante molestatore, in particolare, sarebbero volate delle parole. Il titolare dell’esercizio, per precauzione, avrebbe quindi chiamato le forze dell’ordine, che in una manciata di minuti si sarebbero presentati per controllare cosa stesse accadendo, ma quando i militari hanno fatto il loro ingresso nel locale, i litiganti erano già andati via.

L’uomo aggiunge: «Il testimone ha esagerato, è accaduto un episodio che, per carità, non dovrebbe accadere, ma è stato gonfiato e non corrispondendo al vero non fa che danneggiare i commercianti». Il titolare esclude anche che il diverbio sia continuato altrove nei pressi del suo locale.

 

 

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