«Il Fisco nemico fa perdere l’Italia»

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«Il Fisco nemico fa perdere l’Italia»

Bisogna liberare le imprese e il mondo del lavoro da vincoli, cavilli ed eccessi burocratici ed invece si procede nel verso contrario con una attività quasi persecutoria.

 

Ed infatti dal 1 gennaio 2019 grande innovazione, Fatturazione Elettronica per tutti e per qualsiasi operazione, il sistema fiscale ci riserva l’ennesima buona novella e complicazione, questa volta non solo per consulenti e addetti ai lavori ma per tutte le aziende di ogni tipo e dimensione.

Dietro lo slogan c’è lo chiede l’Europa, anche questo ulteriore balzello è all’insegna del voler racimolare soldi, per poi spenderli da parte dello Stato, secondo le varie volontà politiche del momento che spesso si disperdono in mille rivoli.

Quella di perseguire a tutti costi ed in linea generale e generica, una evasione che tante volte non c’è, è una fissazione che si traduce i maggiori adempimenti spesso inutili e ripetitivi.

Purtroppo è un sistema che anziché andare verso una profonda e radicale revisione e riforma, si appesantisce ed attarda e con intraprendenza diabolica si inventa sempre nuovi e cervellotici provvedimenti.

Vorrei davvero capire cosa spinge e cosa hanno nelle mente questi scienziati che da anni vivono per studiare e partorire obbrobri di ogni genere.

Con una pressione fiscale al limite del soffocamento, con una moria di imprese senza precedenti, con la crescente difficoltà delle aziende a dare lavoro, ancora non si comprende e avverte la necessità ed urgenza di semplificare l’intera macchina burocratica del fisco.

Legislatori e responsabili dei vari dicasteri continuano a sfornare norme e provvedimenti, il Fisco è ormai una Giungla la cui credibilità è pari allo zero, sia da parte delle aziende italiane e soprattutto da quelle estere.

Non sono per nulla un caso i vari trasferimenti di grandi aziende italiane che scelgono di operare nel panorama internazionale, così come l’inesistenza di attività estere in Italia ne è ulteriore conferma.

Di fronte a tutto ciò si riscontra l’inconsistenza degli ordini professionali come dei rappresentanti delle varie categorie aziendali, incapaci ad opporsi o proporre programmi e soluzioni diverse o alternative.

Per il resto la politica è impegnata in tutt’altro, ma fuori dalla reale situazione che vivono professionisti, imprese e lavoratori.

Tutti lamentano l’alto tasso di disoccupazione, la carenza di investimenti, la scarsa produttività, ma si stenta a comprendere che queste azioni si realizzano in un sistema imprenditoriale organizzato e motivato che non deve preoccuparsi di uno Stato nemico che lo perseguita.

In Italia non è così e fino a che il fisco si fa nemico è tutta l’Italia che continua a perdere.

Raffaele Papa

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