Terme Luigiane, la Sateca sbotta: «Inspiegabile il silenzio della Regione»

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Sempre più minacciosi nella loro comunicazione anche via social, in cui si raffigurano addirittura come lupi famelici, i sindaci di Acquappesa e Guardia Piemontese hanno proseguito oggi alle Terme Luigiane l’azione forzosa unilaterale messa in campo per la riappropriazione dei beni del compendio termale. Si tratta di immobili regolarmente in possesso dell’attuale gestore delle Terme Luigiane, la società per azioni S.A.TE.CA., che, pur in assenza di alcun provvedimento da parte dell’autorità giudiziaria, è stata spogliata con la forza dai Comuni degli ultimi beni ancora legalmente detenuti. L’operazione di spoglio dei beni strumentali da parte delle amministrazioni era già iniziata il 5 febbraio scorso, con la seguente denuncia dei gravi fatti accaduti alla magistratura penale competente da parte della società. In tal modo i sindaci ancora una volta non hanno rispettato l’accordo sottoscritto tra i Comuni, la Regione Calabria, la CISL, la S.A.TE.CA.  e ratificato dal Prefetto di Cosenza nel 2019, che prevedeva, come avviene normalmente in casi di questo genere, che l’attuale gestore continuasse ad operare fino al subentro del vincitore della gara che i Comuni avrebbero dovuto effettuare. Purtroppo, il ritardo evidente nel fare la gara, attesa ormai da anni, e la spoliazione di S.A.TE.CA. dei beni necessari alla sua attività decretano oggi la chiusura della stazione termale. In tal modo si distrugge una delle attività turistiche più valide e durature dell’intera regione, determinando un’interruzione di pubblico servizi e impedendo l’erogazione di oltre 500.000 cure l’anno, con la conseguente disoccupazione dei 250 addetti e di tutti i lavoratori dell’importante indotto delle terme.

Inspiegabile il silenzio della Regione Calabria, proprietaria delle acque e che avrebbe secondo la normativa il dovere di vigilare sul regolare uso della risorsa, la quale dimentica che appena due anni or sono aveva approvato all’unanimità in Consiglio Regionale la mozione del n.140 del 22/01/2019 (che invitiamo a leggere nella sua stesura integrale) in merito alle Terme Luigiane. La mozione  nelle sue conclusioni recitava così: “impegna la Giunta Regionale ed il Presidente della Regione Calabria a mettere in campo, senza indugio, tutte le iniziative atte a garantire il preminente interesse pubblico ed i livelli occupazionali, nel rispetto delle procedure previste dalla normativa vigente, al fine di evitare che anche alle Terme Luigiane tocchi la medesima sorte che ha interessato presidi produttivi del Tirreno Cosentino”.

Il personale delle terme manifesterà presso la sede della Regione il prossimo venerdì, 19 febbraio, per mostrare la propria rabbia per la chiusura immotivata di un’attività che ha sempre garantito lavoro e legalità.

Cosenza, li 17/02/2021

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