Cetraro (Cs) | Carenza all'ospedale, Cesareo replica a Fp-Cgil: 'Non è il far west, non si tutelino i singoli'

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Cetraro (Cs) | Carenza all'ospedale, Cesareo replica a Fp-Cgil: 'Non è il far west, non si tutelino i singoli'

(Fonte foto: CN24)

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Nella giornata di ieri il segretario generale comprensoriale di Fp-Cgil, Vincenzo Casciaro aveva affidato alla redazione di Rete 3 Digiesse le lamentele raccolte per i turni massacranti, straordinari, ferie e licenze non concesse agli infermieri che operano nell’Unità complessa di Anestesia, rianimazione e terapia intensiva dell’Ospedale di Cetraro. Oltretutto, ha riferito Casciaro, dovrebbero essere 18 e invece sono 16. In conclusione il sindacalista chiedeva al direttore sanitario dello Spoke Cetraro-Paola, il dottor Vincenzo Cesareo,  «il ripristino della legalità, integrando il numero degli infermieri».

Puntuale è giunta stamane la replica del diretto interessato che in un documento dettagliato ha fatto sapere che «l’ospedale non è un far west ma un luogo dove con grande sacrificio del personale infermieristico, pur consapevoli del numero insufficiente, si presta in ogni modo per dare risposte decenti alle tante domande pervenute nel periodo estivo».

«Non è competenza del direttore medico dello Spoke procedere ad assunzione del personale – aggiunge Cesareo – semmai questa direzione ne ha fatto più volte richiesta».

Per quanto riguarda la realtà dell’Uoc di Rianimazione, invece, dichiara: «Preso atto che non esiste una sola realtà in tutta l’azienda sanitaria che vanta un organico al completo, si ricorda a codesta Organizzazione Sindacale che nel 2012, quando venne chiusa l’attività ospedaliera di Praia a Mare, essa stessa sottoscrisse una graduatoria in cui si prevedeva che un numero di infermieri venisse utilizzato nello Spoke Cetraro-Paola. Solo dopo un mese, la Cgil ne promosse il rientro e lo scrivente che si oppose, chiedendo il rispetto degli accordi, venne addirittura sanzionato».

Poi la conclusione: «Si può tranquillamente organizzare i turni di lavoro, a patto che non si mandino in ferie tre persone contemporaneamente, senza dimenticare che le ferie vanno distribuite equamente da giugno a settembre». E un’ultima raccomandazione che ha il sapore di una stoccata: «Nella certezza del comune obiettivo, si porgono cordiali saluti con la preghiera di non tutelare i singoli ma gli interessi comuni».