Provincia | Occhiuto 'scippa' l'alto Tirreno,fondi dirottati su Cosenza: salta progetto milionario a Santa Maria del Cedro

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Provincia | Occhiuto 'scippa' l'alto Tirreno,fondi dirottati su Cosenza: salta progetto milionario a Santa Maria del Cedro

(Nella foto, Mario Occhiuto ai tempi della presidenza alla Provincia di Cosenza Fonte foto: dal web)
Pubblicato su Cronache della Calabrie
Quando la popolazione è distratta, quando è intenta con i preparativi di capodanno e i dipendenti di Palazzo pensano già al trenino di mezzanotte. E’ allora, nel pomeriggio del 31 dicembre del 2014, che Mario Occhiuto, allora alla guida della Provincia di Cosenza, coadiuvato dai suoi uomini cambia le carte in tavola. E non è affatto un modo di dire.
I fondi destinati per la realizzazione di alcune opere in programma sul territorio dell’alto Tirreno, vengono devoluti per i lavori di manutenzione straordinaria nella sua città, dove un anno più tardi sbaraglierà i suoi numerosi avversari ottenendo un consenso schiacciante.
A fare per primo l’amara scoperta, è stato qualche giorno fa il sindaco di Santa Maria del Cedro, dove tra le stanze del Palazzo di Governo della Provincia, presieduto attualmente da Graziano Di Natale, era tornato per ragguagli su un finanziamento che gli avrebbe consentito di allargare il sottopassaggio ferroviario che divide la strada statale dalla sua cittadina.
La vicenda ha avuto inizio il 23 novembre 2009, quando, con la delibera di giunta provinciale esecutiva n°300, l’ente approva l’accordo di programma stipulato tra il Comune e le Ferrovie dello Stato, accollandosi la spesa complessiva da 1 milione e mezzo di euro, accendendo tre mutui da 200mila, 800mila e 500mila euro. I soldi arrivano, ma qualcosa va storto. In un incontro avvenuto a Reggio Calabria il 22 luglio del 2010, il responsabile di FF.SS. fa presente all’assessore alla Viabilità della Provincia, Arturo Riccetti, che i colleghi avevano commesso un errore nel concedere l’autorizzazione, poiché «dalla realizzazione dell’opera le ferrovie non avrebbero ottenuto alcun vantaggio, anzi avrebbero aumentato le spese di manutenzione del nuovo e del vecchio sottopasso». Oltretutto, si precisa nel documento, il mutuo da 200mila euro nel frattempo è stato estinto, lasciando intendere che i fondi non fossero più sufficienti. E’ esattamente ciò che riporta Occhiuto per giustificare l’approvazione di diverso utilizzo contenuta nella delibera n° 55 del 31 dicembre 2014.
Così, la restante somma di 1 milione e 300mila euro viene dirottata sui progetti di manutenzione straordinaria sulle SS.PP per lavori impellenti, che avrebbero presentato carattere di indifferibilità ed urgenza per la salvaguardia dell’incolumità pubblica e della sicurezza della circolazione veicolare. Ma in realtà potrebbe trattarsi di uno scippo in piena regola. La disposizione di Occhiuto, infatti, non tiene conto di ciò che avviene il 23 novembre 2011.
Con la rivalutazione del progetto,  la spesa per la realizzazione dell’opera scende a € 1.080.893,00, garantendo un enorme risparmio che convince tutte le parti: nello studio romano del notaio Paolo Castellini, Comune, Provincia e Ferrovie dello Stato stipulano finalmente il contratto. Il 20 novembre 2013 l’amministrazione comunale di Santa Maria del Cedro, con la delibera di giunta  n° 142 sancisce l’apertura dei cantieri, che non solo sarebbe dovuta avvenire di lì a poco, ma era stata anche suggellata dalla cartellonistica apposta dall’ente provinciale nei pressi del cavalcavia. Ma la possibilità di vedere allargato il ponte che non consente il passaggio di autobus e mezzi pesanti e rappresenta un pericolo quotidiano per gli autisti in transito, si è infranta contro la smania di potere dell’ex presidente Occhiuto a poche ore dalla notte di San Silvestro.
Resosi conto del misfatto, il sindaco Ugo Vetere, uno che proprio non le manda a dire, ha informato i cittadini lasciandosi andare a un lungo sfogo sulla sua pagina facebook, durante il quale ha parlato senza mezzi termini di un’azione priva di qualsivoglia fondatezza, aggiungendo di essere pronto a sfidare pubblicamente chiunque sostenga il contrario. Non senza aver prima reperito e mostrato pubblicamente la delibera. A scanso di qualsiasi equivoco.

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