Vibo Valentia | Randagismo, associazione Corrado Alvaro: 'L'Asl è incapace di gestire il fenomeno'

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Vibo Valentia | Randagismo, associazione Corrado Alvaro: 'L'Asl è incapace di gestire il fenomeno'

Riceviamo e pubblichiamo
Parliamo ancora di randagismo e parliamo pure di incapacità da parte ASL nel gestire tale fenomeno. Mi ero rivolto e spinto fino a disturbare, con una mia raccomandata PEC, tempo addietro, anche il Prefetto di Vibo Valentia, oltre alle istituzioni tutte, per allarmare e allertare questo fenomeno “ il randagismo” che oramai qui da noi dilaga.
Mi va di definirla un’altra piaga sociale, creando problemi diversi alla collettività ma anche a chi come lo scrivente e ai tanti volontari che quotidianamente si sacrificano nel darsi a favore dell’animale, cercando di far capire che andando avanti così mettono a repentaglio la vita di questi nostri amici a quattro zampe e di conseguenza mettono alla stregua e allo sfinimento le nostre forze e capacità.
Succede ciò soprattutto quando non c’è minima considerazione del problema da anni sollevato, e cosa peggiore, quando non si agisce con incisività e non si fa nulla per debellare tale fenomeno. E’ successo ancora che trovando nel nostro fare quotidiano, cioè quello di sfamare e di curare ( sono almeno 50) questi animali denominati randagi circoscritti nella zona di Porto salvo, Vibo marina e ci spingiamo fino a Briatico, ma spesso quando ci segnalano un problema non abbiamo confini, un’altro cucciolo ferito, investito da qualche automobilista, lo definirei pirata della strada e, lasciato lì per terra, con indifferenza anche dai pedoni che transitavano numerosi da quella strada, al suo oramai segnato destino, e se non fosse stato per l’intervento di una volontaria, per il cane gravemente ferito sarebbe stata la fine.
Al medico di turno reperibile che è intervenuto dopo varie sollecitazioni si e chiesto di poter fare i raggi per vedere le condizioni degli arti, ma viene risposto, che la Asl settore Veterinario di Vibo non dispone di un macchinario per poterlo fare, ascoltiamo inoltre e viene spesso detto, sottovoce, da molti medici veterinari della asl che non si dispongono neppure del medicinale adatto e di pronto intervento e devono portarsi dietro, parlo di chi è reperibile, i loro personali strumenti, la loro borsa, con il materiale occorrente ad intervenire. Domando ancora, ma il Canile sanitario, come spero e credo ci si dovrebbe dotare di strumenti idonei, minimi, ad intervenire, perché non è stato ancora costituito?
Sono domande che rivolgiamo alle istituzioni da anni e ancora le risposte tardano ad arrivare. Comprendo benissimo che siamo all’ultimo posto in ogni classifica e in ogni servizio, ma sinceramente arrivare nei termini sopra evidenziati siamo proprio alla frutta. Noi non ci stiamo e non abbassiamo ne la testa e ne la guardia e si spera che venga fatta luce su queste disfunzioni e queste anomalie che pregiudicano il nostro vivere e il vivere di questi nostri amici a quattro zampe che hanno la sola colpa di riprodursi, ma lo fanno per naturalezza e solamente perché ad oggi non è stata fatta e non si e operato per una vera sanatoria che sarebbe quella di porre fine a questa odissea, e si potrebbe porre rimedio solamente operando come la maggior parte del nostro paese fa, quindi provvedere alla sterilizzazione e microcippatura di questi nostri amici vaganti . Chiudiamo questo nostro dire con la consapevolezza del problema sopra evidenziato e siamo disposti a non rassegnarci mai finchè il problema non sarà risolto.
P.s. Mi viene comunicato adesso per sms che il cane randagio rimasto ferito ieri sera non ce l’ha fatta a superare le lesioni riportate .
Il Pres. dell’ass.ne Corrado Alvaro – Giuseppe Ceravolo
Pizzo, 16 luglio 2017

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