Praia a Mare, minoranza sul piede di guerra: petizione popolare contro l'amministrazione Praticò

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Praia a Mare, minoranza sul piede di guerra: petizione popolare contro l'amministrazione Praticò

“A tutti i praiesi, vii invito a firmare la petizione popolare contro questa amministrazione della quale non si condividono metodi e modi sempre più vessatrice e lontana dai cittadini. Solo con la nostra firma possiamo delegittimare di fatto l’operato di questa amministrazione che in sei mesi ha aumentato tasse e imposte al massimo e pensa solo a fare cassa”. Con queste parole l’avvocato Norina Scorza, capogruppo del movimento “Noi per Praia” che alla scorsa tornata elettorale ha sfidato la coalizione del sindaco in carica, ha annunciato l’eclatante protesta nei confronti della compagine amministrativa.
 
“Siate vicini all’opposizione – continua la nota-  che pure alza la sua voce per difendere i diritti di tutti ma si trova di fronte una maggioranza sorda che alza la mano votando le decisioni che portano la popolazione praiese alla fame e alla disperazione”. Poi conclude: “Vi aspetto, per la raccolta delle firme, nel mio studio sito in Praia a Mare alla via Colombo n 4, ogni giorno dal lunedì al venerdì dalle 10:30 alle 11:30 e dalle 16:00 alle 17:00 dal primo al nove febbraio. Se siamo uniti possiamo lottare e far valere i nostri diritti di cittadini che vogliono un paese amministrato con serenità e nel rispetto di tutti. Insieme diciamo basta a queste vessazioni e riprendiamoci Praia”.
La goccia che avrebbe fatto traboccare il vaso della pazienza, in aggiunta alle polemiche su tasse e semafori, potrebbe essere stata una controversa delibera non ancora pubblicata ma ampiamente annunciata, con cui il sindaco, con i suoi pieni poteri, potrà in perfetta solitudine imporre il divieto di portare qualsivoglia tipo di cibo e bevanda, alcoolica e non, sul suolo pubblico dalle 22 fino al mattino. Una delibera che ha provocato la reazione rabbiosa degli esercenti, i quali dovrebbero a loro volta vietare ai propri clienti di consumare cibi e bevande al di fuori dei propri esercizi commerciali. In sostanza, comprare un’aranciata in un bar e consumarla facendo una passeggiata lungo il vialone centrale non sarà più possibile dopo le 22. Una decisione oggettivamente discutibile che rischia di minare seriamente l’economia del paese, già in forte difficoltà, e che stride con la sbandierata volontà di riaccendere i motori del turismo.
Dal canto suo, il sindaco Antonio Praticò si giustifica dicendo che con la delibera vuole mantenere pulita ancor di più la cittadina evitando le scorribande notturne, ma soprattutto arginare il fenomeno dell’alcoolismo che dilaga tra i giovani. Peccato però che il proibizionismo ha storicamente sortito gli effetti contrari e che il fenomeno dell’alcoolismo affonda le sue radici più nella mancanza di occupazione, di hobby e interessi, che in una lattina di coca-cola o vodka lasciata ai margini della strada.