Non si possono scaricare sui consumatori le spese per i pagamenti: condannata l’Asp di Catanzaro

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Non si possono scaricare sui consumatori le spese per i pagamenti: condannata l’Asp di Catanzaro

A chi intrattiene rapporti con Enti pubblici o grandi aziende capita, sempre più spesso, di ricevere i pagamenti, per prestazioni eseguite o servizi effettuati, ridotti per le “spese del bonifico”. Praticamente vengono trattenuti oltre cinque euro per ogni singolo pagamento. Una pratica illegittima che ha spinto il Codacons a far approdare la questione nelle aule giudiziarie. Del resto le moltiplicazioni portano ai grossi numeri.
 
Finalmente abbiamo ottenuto una decisione – rende noto il Codacons – che condanna il comportamento dell’Asp e della banca, obbligando a restituire le spese del bonifico oltre a condannare l’Asp di Catanzaro a pagare le spese legali. La vicenda inizia quando un cittadino verifica come le somme dovutegli dall’Asp siano state “autoridotte” di 5,16 euro. Ovviamente chiede spiegazioni alla banca che effettua i pagamenti per conto dell’Asp, ovvero la BPER (Banca Popolare dell’Emilia Romagna) la quale precisa che non si tratta di un errore e sostiene l’esistenza di una convenzione tra la Banca e la ASP di Catanzaro per cui sarebbero esonerati dal prelievo di 5,16 euro (le spese per il bonifico) solamente gli amministratori e i dipendenti della stessa Azienda Sanitaria Provinciale. Tutti gli altri devono pagare per ricevere i loro soldi.
Si tratta di una forzatura intollerabile – sostiene Francesco Di Lieto, vicepresidente nazionale del Codacons – infatti le obbligazioni aventi ad oggetto una somma di danaro devono essere adempiute presso il domicilio del creditore e il debitore, solamente quanto esegue esattamente la prestazione dovuta, si “libera” dal vincolo debitorio. Le spese per eseguire il pagamento, quindi, sono a carico del debitore e non possono essere addebitate al creditore, che ha il sacrosanto diritto di ricevere fino all’ultimo centesimo. Eppure ogni giorno i costi dei bonifici vengono scaricati sui creditori. Un sopruso tanto diffuso quanto intollerabile che oggi trova uno stop con la sentenza ottenuta dal Codacons. Una pronuncia – sostiene Di Lieto – che tende definitivamente una mano in favore di quanti hanno rapporti con Enti pubblici e che subiscono trattenute illegittime. Il Codacons ha diffidato l’Asp e la Bper dal proseguire in questa illegittima prassi ed invita i cittadini a segnalare la prosecuzione di tali odiosi comportamenti.