Lettere alla redazione: «Granfondo Terùn, ecco cosa ne penso»

La Granfondo Terùn è la gara ciclistica organizzata da atleti locali, capeggiati da Rossano Bruno, che si è tenuta nei giorni 16 e 17 giugno scorsi. In foto alcuni partecipanti in uno scatto di Michele Martino

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Lettere alla redazione: «Granfondo Terùn, ecco cosa ne penso»

Granfondo Terun, cosa ne penso. Se mi chiedessero cosa consigliare a un amministratore locale non avrei dubbi se non dirgli di supportare le iniziative che rivalutano e promuovono il territorio, la cultura locale specie se queste sono promosse da giovani. L’importante è mettersi in moto nel riscoprire la nostra terra come ricca di opportunità.

Ho sentito, sul lungomare di Praia, una coppia dire “queste spiagge sono bellissime”. Questa coppia era iscritta alla competizione Granfondo Terun ma procedeva al passo di chi si sta godendo qualcosa di speciale. Li ho potuti sentire perché ero sul lungomare proprio per dare aiuto all’organizzazione presidiando un incrocio che, già la polizia locale, aveva avuto premura di chiudere con il nastro bianco-rosso. Eccezionale è stato il servizio di sicurezza garantito dai membri della municipale che ha presidiato tutto il tratto con elevata attenzione. Davvero un ennesimo primato per la città che non smetterò mai di amare.

La granfondo non percorrerà però le alture di Tortora, così come programmato, per evitare che ben 360 turisti-ciclisti possano spendere una qualche bella parola anche su di essa. Peccato perché il turismo dell’outdoor, tra gli sportivi non professionisti, muove ben 65milioni di persone solo in Europa. Questi scelgono dove trascorrere le proprie vacanze esclusivamente in base alle peculiarità sportive del territorio. Abbiamo tanto da offrire ma il Sindaco Lamboglia questo forse non lo sa, tanto da costringere la Granfondo Terun sulla SS585, ovvero lungo la valle Noce, per raggiungere Lauria. Sembra che non ci siano stati problemi nel rilascio delle autorizzazioni per transitare lungo la strada statale anzi, la delegazione Terun ha ottenuto numerosi complimenti per l’iniziativa. Specie per il fatto che abbiano avuto questa idea nel promuovere l’intero comprensorio ad eccezione di uno che non sa che il turismo più ricco si muove sulle esperienze sportive all’aria aperta (ecco cosa vuol dire outdoor-activities). Ovviamente questo il Sindaco Lamboglia forse non lo sa.

Parlando di numeri mi hanno detto che il numero totale dei partecipanti era di ben tre volte superiore alle consuetudini per le gare di questo tipo nella nostra regione. Meraviglia e stupore c’è stato nei volti di molti partecipanti nel rendersi conto di quanti si era alla partenza. Al termine della gara ho chiacchierato con alcuni ciclisti cosentini che mi hanno detto che l’evento è stato in assoluto il meglio organizzato a cui hanno partecipato e che non cesseranno di allenarsi per tentare il colpaccio il prossimo anno. Gli ho raccontato del cambio di percorso avvenuto negli ultimi giorni e si sono chiesti – ma il sindaco di questo comune lo sa cos’ha perso? -. Ovviamente mi sono già posto la stessa domanda più volte. Che dire? Insieme a molti amici percorriamo una strada dove riconoscere le qualità del territorio in cui viviamo è l’unica alternativa possibile per il successo di questa terra. Tutti, almeno coloro che hanno avuto modo di vivere una vacanza all’estero sanno di cosa parlo.

Rivalutare ciò che si ha non vuol dire cose pazze ma semplicemente maturare la consapevolezza che ciò che si ha attorno è unico e ineguagliabile. Ecco perché queste iniziative come la granfondo sono da promuovere. Semplicemente è ciò che serve per dare il buon esempio alle nuove generazioni che è possibile “fare” qualcosa e che non è necessario piangersi addosso che qui siamo perduti e che gli amministratori locali ad ogni buona iniziativa si mettono di traverso e su questo ho già detto abbastanza ma sono contento che Praia splende ancora di più grazie alla sua lungimiranza e che tutto il territorio dell’alto tirreno cosentino (ad eccezione di una porzione) abbia ottenuto il giusto riconoscimento per ciò che effettivamente è: uno splendore.

Nicholas Rinaldi

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