Capt di Praia, la commissione accreditamento contesta anche lo ‘spreco’ della Risonanza Magnetica

L'ultramoderna Philips Achieva 1.5 Tesla (in foto al momento dell'arrivo presso il Capt di Praia a Mare) non è mai entrata in funzione ma continua a rappresentare un enorme esborso di denaro pubblico. Fonte foto: Rete3 Digiesse

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Capt di Praia, la commissione accreditamento contesta anche lo 'spreco' della Risonanza Magnetica

La sanità calabrese, in particolar modo quella cosentina, viene gestita secondo gusti ed esigenze personali di chi l’amministra, senza che costoro possano mai avere il dubbio di finire sotto la lente di ingrandimento della magistratura. Sono tali e tante le illegittimità, i reati e gli abusi compiuti alla luce del solo, tutti rigorosamente impuniti, che ci si potrebbe scrivere un libro.

Tra le vicende su cui la magistratura cosentina dovrebbe indagare c’è sicuramente la vicenda che riguarda la risonanza magnetica del Capt di Praia a Mare. Vi spieghiamo subito il perché.

Sei anni orsono, cioè con la riconversione dell’ospedale in casa della salute, la Risonanza Magnetica sarebbe già dovuta entrare in funzione, così come scritto nel documento ufficiale. Ma siccome qui non cade foglia che la politica che conta non voglia, la Risonanza è arrivata esattamente un mese e mezzo prima delle elezioni amministrative di Praia a Mare, che vedeva protagonista l’attuale sindaco di fede piddina, nonché amico di Nicola Adamo. Benché l’attrezzatura sia arrivata con ben cinque anni di ritardo, si poté tranquillamente speculare sull’accaduto e raccontare ai cittadini del miracolo, della potenza divina di certa classe dirigente che tutto può.

Ma siccome noi de La Lince fortunatamente non subiamo il fascino dei proclami, anche il giorno in cui l’apparecchiatura fu portata in quello che doveva tornare ad essere un ospedale, con tanto di telecamere al seguito, scrivemmo ai lettori quella che per noi era la verità e che poi si è effettivamente verificato, e cioè “La Risonanza Magnetica arriva dopo 5 anni e negli ambienti qualcuno ipotizza che non entrerà in funzione“. Ne eravamo assolutamente certi, tanto che come veggenti navigati lo avevamo predetto persino un anno e mezzo prima, il 23 novembre 2015, in quest’altro articolo: “Casa della Salute di Praia a Mare, Risonanza Magnetica: ennesima farsa?“.

Oltretutto, caso mai non fossero chiari, avevamo spiegato anche i motivi in questa nostra inchiesta: “Ospedale di Praia, tutta la verità sul mancato funzionamento della Risonanza Magnetica“. Magistratura non pervenuta, Corte dei Conti nemmeno, nonostante le segnalazioni e le denunce della stampa, dei cittadini e di tanti dirigenti. Mentre la povera gente si dissangua per un esame a pagamento nelle strutture private.

Circa una settimana fa, però, presso la struttura sanitaria preaiese sono arrivati i componenti della commissione di accreditamento della Regione Calabria per effettuare una ispezione, sempre grazie a chi ha denunciato dall’interno e giammai per iniziativa degli organi dello Stato preposti al controllo.

Costoro hanno trovato una situazione che né più né meno corrisponde a quella descritta tutti i giorni dalla stampa locale: carenze del personale medico e infermieristico, carenze igienico sanitarie, carenze di materiale e sopratutto carenza di buon senso. Tra quest’ultima rientra certamente la mancata messa in funzione della costosissima quanto ultramoderna Philips Achieva 1.5 Tesla, che non entra in funzione chissà per quali beghe personali.

Finalmente qualcuno si è accorto che al danno si aggiunge pure la beffa. Se è vero che l’apparecchiatura è totalmente in disuso, è altrettanto vero che i lavori dei locali che la ospitano e il relativo arredamento sono costati una ingente somma di denaro pubblico. Ma vi è di più. La Risonanza deve necessariamente rimanere accesa tutti i giorni, pena la possibile rottura, con un conseguente spreco di corrente elettrica, e la sua necessaria manutenzione si traduce in una spesa da alcune migliaia di euro al mese.

Sostanzialmente, la visita dei commissari avrebbe sancito che non solo non ci sono i requisiti minimi affinché diventi nel breve tempo un ospedale, ma neppure quelli perché rimanga un centro di assistenza primaria territoriale. Con grave danno alla salute a alle tasche dei cittadini. Fortunatamente la campagna elettorale per le elezioni regionali è alle porte e la struttura sanitaria dovrà prestarsi ancora a tante sfilate e messinscena politiche.

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