La morte corre sulla ss18: i ponti che si sgretolano, l’incuria e la sicurezza compromessa – seconda parte

Le foto che troverete in questo articolo sono state scattate tutte nelle scorse settimane

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La morte corre sulla ss18: i ponti che si sgretolano, l'incuria e la sicurezza compromessa – seconda parte

Continua da “La morte corre sulla ss18: l’anemometro e i semafori che ci sono ma non esistono – prima parte

 

La seconda parte della nostra inchiesta sui pericoli della SS18 del tratto tirrenico cosentino, a cui seguiranno anche la parte terza, quarta e quinta, riprende puntando le luci sui cavalcavia, tre in tutto, del tratto di strada compreso tra Praia a Mare e San Nicola Arcella. Di Canal Grande, ricadente nel Comune di San Nicola Arcella, ci siamo già occupati numerose volte, come dimostrano i nostri articoli “Ponte di San Nicola | Ieri ancora un sopralluogo: le incredibili immagini del cedimento strutturale” “Ponte di San Nicola| Gli esperti invitano alla calma, ma il cedimento delle travi è impressionante“.

Ma nonostante le nostre denunce, quelli di numerosi colleghi e dell’associazione ambientalista Italia Nostra, non risulta che siano state effettuati grandi interventi per la messa in sicurezza del ponte, fatta eccezione per il rifacimento della zona sottostante il manto stradale. In sostanza, è stato inserito il materiale ammortizzante tra l’asfalto e il cemento poggiato sulle travi.

Tutti gli altri problemi legati alla sicurezza, sono dunque tuttora irrisolti. Ma nelle foto scattate nelle scorse settimane, abbiamo potuto constatare che anche gli altri due cavalcavia, quello di contrada Saraceno a Praia a Mare e contrada Tufo a San Nicola Arcella, sono vittime di incuria, scarsa manutenzione e totale assenza di dispositivi di sicurezza.

 

LO SGRETOLAMENTO DEI PONTI – Ad avere la peggio, in termini di usura, è certamente Canal Grande, come vi mostriamo nelle seguenti foto, anche se profondi segni di usura strutturali li abbiamo rinvenuti anche negli altri cavalcavia.

 

Singolare, poi, è il metodo con cui si cerca di rimediare ai danni provocati dall’usura.

 

Bisogna poi tener presente che il ponte di San Nicola sovrasta una stradina parecchio trafficata, pertanto una eventuale caduta di frammenti minerebbe anche l’incolumità degli automobilisti in transito nella strada sottostante. A 60 metri di altezza anche la caduta di un modesto pezzo di cemento o una piccola pietra può rappresentare un serio pericolo.

 

INCURIA – Il fatto che su queste strade non si faccia abbastanza manutenzione lo si evince dall’incuria ben visibile ai passanti.

 

INCURIA E SCARSA MANUTENZIONE DEI GUARD RAIL- L’incuria e la scarsa manutenzione riguardano anche le barriere di sicurezza, ovvero i guard rail. Questi non solo non vengono sostituiti quando si usurano, a guardare bene le immagini non vengono sostituiti nemmeno dopo che subiscono gravi danni magari a seguito di un incidente, compromettendone irrimediabilmente le funzioni. Ciò significa che nell’eventualità di un altro incidente, il colpo non verrebbe attutito come dovrebbe e le auto rischiano di sfondare la rete di protezione o sbatterci contro senza nessuna tutela.

 

LA MANCANZA DI DISPOSITIVI DI SICUREZZA – Ma c’è almeno un’altra problematica che mette in serio pericolo l’incolumità dei viaggiatori che attraversano i ponti della SS18 nel tratto del Tirreno cosentino e riguarda l’assoluta mancanza dei dispositivi di sicurezza in prossimità delle curve che immettono sui cavalcavia. Ciò significa che in caso di sbandamento dell’auto o di sinistro in quel preciso punto, le auto finiscono direttamente giù. Se si è fortunati si rotola lungo la scarpata, nel caso peggiore ci si schianta direttamente sessanta metri sotto.

 

LE TRAPPOLE – Attenzione poi alle trappole che si presentano lungo la strada. Subito dopo un incidente, un tamponamento o anche dopo essere stati lasciati a piedi dall’auto in panne, gli automobilisti cercano riparo sgomberando il cavalcavi per carcare di raggiungere luoghi più sicuri. Per farlo molto spesso scavalcano il guard rail, pensando di essere guidati lontano da ogni qualsivoglia pericolo. Ma nei pressi dei cavalcavia dei quali vi abbiamo parlato, succede invece che al di là del guard rail si nascondano insidie ancora peggiori, tanto più con il calar della notte. Nelle foto che vi mostriamo di seguito, sono ripresi i punti in cui la carreggiata non è protetta da alcun dispositivo e incamminarsi lì significherebbe cadere giù nei canaloni che finiscono a mare o nei precipizi di cui vi abbiamo parlato sopra. Queste vere e proprie trappole sono nascoste da mesi e mesi di incuria che generano erbe e piante così folte da annientare la percezione del pericolo. D’altro canto,non c’è nessun segnale o cartello a mettere in guardia gli automobilisti.

Tutto ciò che vi abbiamo mostrato è quotidianamente sotto gli occhi di tutti, ma nessun organo preposto al controllo, alla sicurezza o al controllo delle strade sembra essersene accorto.

di Francesca Lagatta

1 commento

  1. Concordo pienamente con la segnalazione della giornalista Lagatta anche se è dal 2008 che mi sto battendo per la messa in sicurezza del ponte denominato Canal grande,nel tratto che ricade nel Comune di San Nicola Arcella, e sto cercando di fare notare che i problemi non ci sono solo sul ponte ma principalmente sotto al ponte ( ferro arrugginito che fuoriesce dal pilastri, ganci delle protezioni arrugginiti, pozzi di drenaggio costruiti per dare stabilità al terreno sul quale poggia il ponte, mai ripuliti ecc.) Problemi di cui ANAS S.p.a. è a conoscenza da anni, come dimostrano le e.mail ANAS in mio possesso.

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