Da Grandangolare | Il personaggio di Francesca Lagatta: Stefano Smargiassi

"Il personaggio di... Francesca Lagatta" è una rubrica ospitata sulle colonne del settimanale italocanadese Grandangolare

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Da Grandangolare | Il personaggio di Francesca Lagatta: Stefano Smargiassi

Stefano Smargiassi ha 30 anni appena, compiuti lo scorso febbraio, ed è già un notaio. Lo è già da un anno, quando è diventato uno dei più giovani d’Italia. Nelle sue vene scorre sangue abruzzese e calabrese ma è nato e vive a Roma, dove esercita anche la sua professione. La sua fama è in forte ascesa e quando parla del suo lavoro i suoi occhi brillano. Ma immaginare un giovanotto timido, chiuso, che divora solo libri e giurisprudenza, si commette un errore. In realtà, Stefano è un elegante 30enne dai modi gentili, fiero della sua caparbietà, che lo ha portato ben presto a realizzare i sogni che rincorreva sin da bambino. Ma Stefano Smargiassi è anche un esempio per tanti coetanei, per coloro che, per paura e codardia, rinunciano a grandi progetti perché rimangono intrappolati negli stereotipi e nei pregiudizi della società moderna. Stefano è l’unico notaio dalla sua grande famiglia, il suo papà è un ex funzionario di banca e la sua mamma è un’insegnante, non ha avuto raccomandazioni o corsie preferenziali, ma solo un grande rispetto per il suo sogno. Stefano è la prova che forza di volontà e studio sono la chiave che apre ogni porta. Anche quelle blindate.

 

Stefano, come ci si sente ad essere uno dei notai più giovani d’Italia?

«Superare il concorso notarile a 28 anni ed essere nominato Notaio a 29 anni è stato incredibile. Non mi sarei mai aspettato di superare il concorso al primo tentativo. Sono orgoglioso dei miei sforzi e dei miei sacrifici. Certo, saper gestire le incredibili responsabilità della mia professione alla mia età non è facile, ma quotidianamente mi impegno per svolgere il mio lavoro al meglio».

 

Padre funzionario di banca in pensione e mamma docente, il suo è un vero e proprio trionfo di meritocrazia, frutto di impegno e sacrificio.

«Sono il primo Notaio di tutta la mia famiglia, anche considerando le vecchie generazioni. Il mio risultato dimostra che vincere un concorso del genere non è impossibile: con costanza, sacrificio ed immensa determinazione si può fare».

 

Si dice che chi studia tanto solitamente si diverta poco. È stato così anche per lei?

«Io rappresento l’antitesi del secchione tutto casa e libri. Ho sempre vissuto una vita sociale molto attiva, con tanti amici e tanto divertimento. Certo, il tempo da dedicare allo svago non era tanto, ma riuscivo a ritagliarmi degli spazi per uscire e divertimenti, così da non sentirmi alienato e fuori dal mondo».

 

Quando ha capito che un giorno sarebbe diventato un notaio e perché?

«Diventare Notaio era nel mio destino. Questo obiettivo è nato per gioco, sin da piccolo, quando un giorno chiesi a mio padre quale mestiere avrei potuto fare da grande. Mio padre, forse scherzando, mi disse:  “Hai le capacità per ambire al meglio, per diventare Notaio”. Da lì, quell’obiettivo è diventato un tarlo nella mia mente. Non sapevo neanche cosa facesse il Notaio, ma volevo riuscirci. E così, a tutti andavo dicendo che sarei voluto diventare Notaio. Tutti i miei professori, delle scuole medie e superiori, conoscevano questa mia volontà. Tutti i miei amici sapevano cosa avrei voluto fare da grande. Finisco le scuole superiori e mi iscrivo alla facoltà di Giurisprudenza. Da subito, affrontando gli studi giuridici, mi rendo conto che il diritto, in particolare quello civile, mi appassiona e la strada era quella giusta. Mi laureo così in breve tempo con il massimo dei voti e inizio la pratica notarile presso il Notaio della mia zona. Dal primo giorno che sono entrato in uno studio notarile, vedendo cosa si faceva e quale ruolo aveva il Notaio, ho capito che nella mia vita quello era il mio percorso. E così è andata. Credo veramente fosse nel mio destino».

 

Vista la sua giovane età, ci sono dei clienti che rimangono sorpresi incontrandola?

«Tanti clienti rimangono sorpresi dalla mia giovane età. Sono abituati ad una figura diversa: un Notaio di mezza età, con i capelli brizzolati ed i modi di fare un po’ austeri. Ma bastano pochi minuti e si rendono conto che la giovane età non è un minus, anzi. Aver a che fare con un professionista giovane, disponibile ed alla mano, sorprende tutti positivamente».

 

Ci può raccontare qualche aneddoto?

«Un giorno mi sono recato a casa di una signora anziana per prendere una procura. Appena arrivato, mi accoglie il figlio, mio cliente. Alla mia vista la signora, rivolgendosi al figlio, con voce preoccupata, esclama: “Ma sei sicuro che è lui il Notaio? Mi sembra troppo giovane per esserlo; non ne ho mai visti di così giovani. Sei sicuro?”. Inevitabili le risate da parte mia e del figlio».

 

Oltre al suo lavoro, ha anche altre passioni?

«Ho tante passioni: lo sport (calcio e tennis in particolare), la musica, i viaggi. Sono felice di poter vivere le mie passioni al meglio, anche grazie al mio lavoro».

Pubblicato il 17 aprile su www.grandangolare.com

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