Alto Tirreno cosentino, la verità di sterco e melma a telecamere spente

Riviera dei Cedri: un paradiso terrestre sporcato da interessi politici e malagestione

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Alto Tirreno cosentino, la verità di sterco e melma a telecamere spente

Va di moda tra gli amministratori della zona, ultimamente, cercare di sembrare fighi facendo apparire la propria comunità in questa o quell’altra trasmissione televisiva. Alcuni pagano cifre da capogiro, come nel caso del Giro d’Italia, altri un po’ meno, come nel caso dei programmi di cucina o ambiente, altri sembrano più fighi ancora e con invidiabili stratagemmi riescono a far arrivare le telecamere gratis. Notizia da prendere con le pinze. Far muovere una troupe televisiva ha sempre e comunque dei costi, pure alti, anche se sei amico di quello che ha la il figlio, il cugino, il nipote, lo zio di quello che lavora per la Rai, per Mediaset o per La7.

 

Ebbene, tutti questi hanno un comune denominatore: far conoscere le bellezze delle proprie comunità e lanciare implicitamente il messaggio che l’amministrazione comunale sta lavorando alla grande.

Quando arrivano le telecamere è tutto bello, le aiuole potate e le strade persino asfaltate. Se sei un cittadino della Riviera dei Cedri benedici il Giro d’Italia e le strade che percorre, così almeno una volta ogni paio d’anni l’asfalto viene reso conforme agli standard di civiltà. Qui ci guarda dalla sempre uggiosa Padania ci invidia il sole, il mare, l’aria pulita il buon cibo e le acque cristalline. Tutto quello che scorre davanti alle telecamere per una manciata di minuti e una montagna di soldi.

Poi però le telecamere si spengono e si torna alla normalità. Le acque cristalline tornano ad essere intrise di liquami che nessuno a scongiurare, l’aria pulita in realtà è abbastanza avvelenata e se pure quei pochi minuti di tv servissero a fare arrivare un buon numero di visitatori, non non saremmo comunque pronti ad accoglierli. A telecamere spente qui è tutto sterco e melma, dal mare alla terraferma.

Del mare oramai lo sanno anche le pietre, ma per un veloce ripasso sulla materia vi mostriamo queste foto inedite scattate poche settimane addietro e ritraggono il mare della costa altotirrenica cosentina, un punto che non vi indicheremo con precisione perché non è gusto che alcuni subiscano la gogna mediatica ed altri no: sono scene più o meno riprese ovunque.

 

Ma a telecamere spente, dicevamo, tutto cambia. «Ad un post apparso oggi su Fb sull’operato dell’Amministazione Comunale ho fatto presente che Sindaco e Consiglieri di maggioranza, compresi quelli che erano di opposizione, della loro Città e delle esigenze del cittadini se ne fottono. Ecco la dimostrazione che se ne STRAFOTTONO non solo dei cittadini ma di tutti e di tutto». Sono le parole di un altro, ennesimo cittadino arrabbiato della Riviera dei Cedri, uno dei tanti contribuenti che vede i suoi soldi finire nella merda, in tutti i sensi.

Il post è infatti corredato da fotografie che per non urtare la sensibilità dei lettori abbiamo preferito modificare a mo’ di cartone animato, anche se non rendono affatto l’idea. Vietatissime ai deboli di stomaco. Anche in questo caso non vi diremo dove si trovano, per par condicio, anche se il post ha già avuto diverse condivisioni ed è facilmente rintracciabile. Vi diciamo però che si tratta di bagni pubblici di una delle più rinomate città turistiche della costa e che per pudore abbiamo coperto quello che ad occhio nudo ci sembra un mix di fango, feci, urina, forse sangue, forse ruggine e tutto il resto. Necessiterebbe che ogni tanto il Giro d’Italia, Sereno variabile, Linea Blu, Easy Driver o la Domenica del Villaggio passassero anche da qui, possibilmente a telecamere accese. O magari che i soldi spesi in pubblicità inutile venissero impiegati per la sorveglianza, la pulizia e il decoro delle comunità.

 

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