Concorsone al Pugliese Ciaccio, polverone mediatico inutile: anche oggi telefoni in aula

Il polverone mediatico era stato sollevato dalla nostra redazione in seguito alla pubblicazione di un post poi sparito dai circuiti della rete

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Concorsone al Pugliese Ciaccio, polverone mediatico inutile: anche oggi telefoni in aula

«Buongiorno la contatto per informarla che anche stamattina, deliberatamente, qualcuno ha utilizzato dispositivi vietati durante la sessione mattutina della prova concorsuale». E così dopo 24 ore di polemiche infuocate, la cui scintilla è stata innescata proprio dal nostro sito con l’articolo «Il concorso dell’ospedale Pugliese Ciaccio è truccato, domande in chat il giorno prima: ecco le prove», l’omesso controllo che ieri aveva destato tanto scalpore ha continuato a fare danni anche questa mattina. Di seguito i test di questa mattina: 

 

Chi doveva cercare risposte su internet e chi doveva cercare aiuto da casa, anche stamattina dunque non ha avuto alcun problema ad utilizzare il proprio dispositivo cellulare, che, lo ricordiamo, è assolutamente vietato per legge durante lo svolgimento dei concorsi pubblici.

La notizia non sarebbe tanto drammatica se non fosse che si tratta di assunzioni ospedaliere, tra cui personale infermieristico, il quale quando si troverà ad affrontare le emergenze sul posto di lavoro non potrà certamente procedere per tentativi né tentare l’aiuto da casa di amici e parenti.

L’uso del cellulare, ad ogni modo, ha rappresentato una costante in questo concorso. La nostra redazione è riuscita ad entrare in possesso anche dei test di giorno 2 luglio, chiaramente fotografati con un telefonino cellulare. Eccoli:

 

Dopo le ferventi polemiche delle scorse ore e gli atroci sospetti, tutti ancora da verificare, sui presunti brogli che hanno accompagnato queste prove di selezione, ci si sarebbe aspettati una posizione chiara e netta dai diretti interessi, una presa di distanza dall’Asp di Catanzaro, che ha affidato la gestione del concorso a una ditta esterna, e magari anche una presa di posizione di una qualsivoglia fazione politica al solo fine di fare chiarezza sulla vicenda. Invece siamo in Calabria e tutto tace. Da ieri alla nostra redazione sono arrivati solo insulti e minacce, nonché offese al nostro lavoro, tutte nero su bianco, tutte documentabili e alla fine sappiamo già che in fondo sollevando gli interrogativi su questo concorso pubblico abbiamo perso un po’ del nostro preziosissimo tempo. Perché se il nostro lavoro è stato prontamente messo in discussione, lo svolgimento del concorso e tutte le tappe annesse invece fileranno lisce come l’olio.

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