Appalto Amico, il clamoroso autogol di Marsiglia: indagini partite da un suo esposto

L'attuale sindaco di Aieta presentò un esposto per querelare per diffamazione gli autori di una missiva, diffusa nell'inverno del 2015 a Buonvicino

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Appalto Amico, il clamoroso autogol di Marsiglia: indagini partite da un suo esposto

In principio fu Antonio Praticò, intorno all’anno 2009, nelle allora vesti di consigliere di minoranza al Comune di Praia a Mare quando il mandato elettorale era affidato al biologo Carlo Lomonaco, a denunciare le presunte malefatte legate alla cooperativa Artemiasia, che dal 01/06/2005 al 15/09/2014 ha visto nel ruolo di presidente e rappresentante legale da Chiara Benvenuto, moglie di Gennaro Marsiglia. La donna successivamente ne è diventata vicepresidente.

 

Come riporta una delle decine di denunce sulla vicenda finite sul tavolo della procura «la cooperativa sociale Artemisia è stata oggetto di numerose discussioni anche in ambiti diversi da Buonvicino. In questi anni oltre alle lamentele di esponenti politici e di tanti cittadini di Buonvicino, si sono aggiunte altre critiche ed iniziative provenienti da Comuni limitrofi nei confronti della “Cooperativa sociale Artemisia” sempre in merito alla stessa problematica riguardante il metodo di gestione degli appalti e dei servizi affidati alla stessa.

Il primo a denunciare questo stato di cose fu l’allora consigliere di minoranza del Comune di Praia a Mare, Antonio Praticò, che in diversi articoli e in una interrogazione dettagliata fatta al comune di Praia, metteva in luce i comportamenti non proprio trasparenti della cooperativa sociale Artemisia.

Il consigliere Praticò, inoltre, fece notare situazioni torbide nelle operazioni di affidamento diretto alla stessa cooperativa che sarebbero avvenute frazionando gli importi in maniera artificiosa, aggirando la normativa vigente che non consente affidamenti diretti per importi che superano le soglie comunitarie».

Poi, qualche anno più tardi, si chiesero lumi alche altrove. «A Belvedere Marittimo, il prof. Ugolino con una lettera inviata nell’agosto 2013, indirizzata al Sindaco di quel Comune, chiese delucidazioni circa l’affidamento di alcuni servizi affidati alla cooperativa sociale artemisia, avvenuti in maniera diretta, senza l’espletamento di gara pubblica, non rispettando le normative vigenti in materia e quindi escludendo le cooperative presenti nel territorio belvederese.

Tali affidamenti, secondo il prof. Ugolino, sono stati arbitrari in quanto la norma evocata nell’affidamento, la legge 31/91 consente tali tipi di affidamento solo nei casi in cui la cooperativa affidataria utilizzi lavoratori socialmente svantaggiati.

Non risulta che la cooperativa sociale Artemisia abbia utilizzato lavoratori socialmente svantaggiati, come previsto dalla LEGGE 8 NOVEMBRE 1991 alla LETTERA B) dell’ART 1, per svolgere i vari servizi aggiudicati dalla stessa nel Comune di Buonvicino, legge peraltro richiamata nello statuto della Cooperativa e requisito essenziale per la sua stessa costituzione.

Tra l’altro, il sistema messo in atto dal Dott. Marsiglia prevedeva anche l’utilizzo delle determine dirigenziali, da lui stesso firmate e riuscendo così ad affidare alla Cooperativa anche servizi che all’epoca non erano contemplati nell’oggetto sociale della stessa».

Eppure per lunghissimi anni la magistratura non aveva tenuto conto di nessuna di queste denunce. E allora quand’è che si è attivata precisamente la macchina della giustizia? Incredibile ma vero: si è trattato di un clamoroso autogol di Gennaro Marsiglia.

 

L’AUTOGOL DI GENNARO MARSIGLIA

Tutto è cominciato, infatti, da un esposto presentato da lui per querelare per diffamazione gli autori, ancora ignoti, di una missiva, diffusa nell’inverno del 2015 in lungo e in largo nella cittadina tirrenica, in cui si annotavano le controversie della singolare vicenda. La missiva, anche questa finita poi nelle aule di tribunale, era stata firmata come Nuovi Orizzonti, il gruppo di minoranza consiliare, che però ha nettamente preso le distanze dalla lettera e dai suoi contenuti.

Contrariamente, gli inquirenti quei contenuti li hanno voluti verificare a fondo.
Eccone un piccolo stralcio: “[…] A tutt’oggi vige nel nostro Comune un monopolio incontrastato da parte della cooperativa Artemisia che, sotto gli occhi di noi buonvicinesi e con l’aiuto di politici consenzienti, è l’unica ad avvantaggiarsi delle risorse comunali grazie all’affidamento diretto dei seguenti servizi: gestione dei rifiuti, tributi, supporto all’ufficio tecnico e manutenzione area cimiteriale”.

La lettera continua poi facendo nomi e numeri su cui la magistratura, evidentemente, ha ritenuto di dover indagare con meticolosità.

Così, il 2 dicembre 2016, il sostituto Procuratore della Procura della Repubblica di Paola, la dottoressa Teresa Valeria Grieco, firma un avvivo di conclusione delle indagini preliminari avviate dalla Guardia di Finanza nel giugno precedente in merito ai presunti affidamenti illegittimi dei servizi municipali di Buonvicino (Cs) in favore della Cooperativa Artemisia. Per questa vicenda risulteranno indagati alcuni attuali ed ex ammnistratori, alcuni dei quali persino scagionati da ogni accusa, e Gennaro Marsiglia, oggi sindaco di Aieta (Cs) ma indagato in qualità responsabile del servizio amministrativo a Buonvicino sin dal 2004.

Il documento della Procura, tra le altre cose, recitava: “Nello svolgimento delle loro funzioni pubbliche, assegnavano mediante affidamento diretto alla Cooperativa sociale (di tipo b) “Artemisia” con sede in Buonvicino, lavori per servizi pubblici (servizio di raccolta RSU e differenziata/ingombranti) per un corrispettivo complessivo pari ad € 213.162,71 oltre Iva, senza ricorrere alla prescritta gara d’appalto a procedura aperta, violando quanto sancito dall’art. 125 del D.Lgs 163/2006 e ss.mm. che prevede l’obbligo della gara d’appalto per opere e servizi per un importo superiore a € 200.000,00 attraverso l’illegittimo frazionamento di detto importo con le sottoindicate delibere comunali. Inoltre, Marsiglia Gennaro, pur in presenza di un interesse proprio e/o di un prossimo congiunto, ometteva di astenersi nell’adozione/produzione di provvedimenti amministrativi inerenti all’affidamento dei suddetti servizi”.

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